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Economia

Banche, indennizzi ai risparmiatori. Forti critiche di Federconsumatori al decreto del Governo

Fondo da 1,5 miliardi in tre anni ma procedure di accesso farraginose, con esclusione degli obbligazionisti subordinati. Federconsumatori Toscana: “Grande delusione, le promesse della campagna elettorale sono rimaste parole, resta fuori una larga platea di persone su Banca Etruria e Popolare di Vicenza”. Il 22 novembre manifestazione di protesta ad Arezzo

La campagna elettorale è finita e le promesse fatte da Matteo Salvini e Luigi di Maio nel corso dei loro ripetuti viaggi ad Arezzo durante i quali, arringando le folle, avevano promesso il rimborso di tutto il maltolto a tutti, sono rimaste parole. E’ stato infatti diffuso il testo del Decreto denominato “Capo III Misure a tutela dei risparmiatori Art, Fondo Ristoro Risparmiatori” con il quale si stabiliscono soggetti, criteri, procedure e modalità di accesso al Fondo da parte dei risparmiatori delle banche in risoluzione, come ad esempio Banca Popolare di Vicenza e Banca Etruria.

Il Fondo ha una dotazione di 500 milioni per ciascun anno 2019, 2020 e 2021 ed è completamente finanziato dallo Stato; hanno accesso al Fondo coloro che, titolari di azioni o successori mortis causa o coniugi o conviventi more uxorio o parenti entro il II° grado, abbiano acquistato LE AZIONI direttamente dalla Banca emittente o da società controllate, avvalendosi però dei servizi di investimento prestati dalla Banca emittente. Chi avesse acquistato sul mercato secondario, ovvero da altre banche oppure direttamente sul mercato telematico, è escluso dal rimborso. Esattamente come prevedeva il Decreto del precedente Governo per i rimborsi erogati agli obbligazionisti dal Fondo Interbancario.

Per accedere al Fondo occorre avere una sentenza passata in giudicato emessa da un tribunale oppure un lodo arbitrale favorevole pronunciato dall’arbitro per le controversie finanziarie (A.C.F.) in ragione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza in materia di intermediazione finanziaria. La misura del rimborso sarà pari al 30% dell’importo riconosciuto o liquidato con sentenze del giudice o dell’arbitro Consob ed entro un limite massimo di 100mila euro.

Possono accedere anche gli azionisti che abbiano aderito ad azioni transattive delle Banche ma, se l’importo del 30% è superiore, assorbirà quanto già liquidato con l’azione transattiva. Questi risparmiatori saranno postergati nel pagamento rispetto agli altri, salvo coloro che hanno un reddito ISEE 2018 inferiore a 35.000,00 euro.

Saranno rimborsati nel 2019 solo coloro che avranno presentato la domanda all’autorità giudiziaria o all’ACF entro il 30 Giugno 2019.

SONO ESCLUSI TUTTI GLI OBBLIGAZIONISTI SUBORDINATI.

Federconsumatori Toscana, anche a nome di moltissimi risparmiatori associati, esprime profonda delusione per il provvedimento adottato che esclude una considerevole platea di persone che avevano riposto la speranza di rientrare in possesso di tutto il valore azzerato, considerando le promesse fatte in campagna elettorale. Le procedure poi indicate per il ristoro del 30% agli azionisti sono farraginose, e sono la fotocopia di quelle tanto criticate adottate per gli obbligazionisti, con le uniche differenze che cambia in peggio l’importo del rimborso (30%), e che la Camera Arbitrale non sarà quella ANAC ma l’ACF. Federconsumatori Toscana comunica che tutti gli sportelli dell’associazione ed il pool degli avvocati convenzionati, a partire dal prossimo mese di gennaio, saranno a disposizione degli azionisti azzerati per prestare assistenza e consulenza alla presentazione dei ricorsi presso l’A.C.F. Il 22 novembre Federconsumatori annuncia una manifestazione ad Arezzo dei risparmiatori raggirati sotto i Palazzi del Governo per ricordare gli impegni presi in campagna elettorale e le promesse tradite.

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