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Banca Etruria Spa, tutti i retroscena. Lacroce: "Prospettive? Autonomia o banca dell'Italia di mezzo"

Mentre il consiglio dei ministri approvava il decreto salva banche, Roberto Bertola era in viaggio per Arezzo dove, arrivata l'ufficialità della nascita della Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio Spa, alle 19:00, per un'ora ha incontrato i...

Mentre il consiglio dei ministri approvava il decreto salva banche, Roberto Bertola era in viaggio per Arezzo dove, arrivata l'ufficialità della nascita della Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio Spa, alle 19:00, per un'ora ha incontrato i dipendenti dell'istituto di credito aretino. Bertola, ex di Unicredit ha adesso pieni poteri, è lui l'amministratore delegato intorno al quale sarà nominato un comitato ristretto di sorveglianza.

Con il passare delle ore è apparso più chiaro cosa stava accadendo, trasformazioni scritte nero su bianco nel decreto che sono diventate realtà con lo scoccare della mezzanotte.

Da oggi, lunedì 23 novembre 2015, non ci sono più i commissari, non esiste più l'assemblea dei 62 mila soci di Banca Etruria, non esistono più le azioni ed i diritti ad esse collegati. La decisione di trasformare la società cooperativa in Spa, non è stata presa in seno all'assemblea, ma dal governo tramite il decreto.

C'è forte amarezza negli ormai ex possessori delle azioni di Banca Etruria, diffuse sul territorio, che un tempo avevano un buon valore, un forte legame affettivo ed erano anche uno dei regali che venivano fatti all'interno delle famiglie, ai nuovi nati, nelle occasioni importanti, come piccolo accantonamento. Tutto questo non esiste più, c'è chi ha perso poche migliaia di euro, e chi centinaia. Di certo c'è da attendersi che adesso veramente partano numerose azioni di responsabilità verso gli amministratori scorsi di Banca Etruria.

Contemporaneamente con la mezzanotte la vecchia Banca Etruria è stata messa in liquidazione coatta amministrativa e tutte le sue sofferenze sono confluite in un'unica bad bank, una sorta di contenitore senza licenza di banca, che le ha ricevute anche da Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti così come spiega questa tabella redatta e pubblicata da Bankitalia:

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LA NUOVA BANCA ETRURIA

Nella Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio Spa sono invece confluite tutte le attività che non erano in sofferenza ed i crediti verso la bad bank. Questa Nuova Banca si presenta così solida, con nessuna partita deteriorata, con un capitale di 442 milioni di euro suddiviso in 10 milioni di azioni interamente sottoscritte dal Fondo nazionale di risoluzione. E può essere pronta a impegnare bene la propria liquidità ed a tornare a concedere credito.

Tutte e quattro le nuove banche che sono nate oggi hanno la sede a Roma, in via Nazionale 91, nel palazzo di Bankitalia. Secondo quello che recita il decreto legge dovranno agire con l'obiettivo di mantenere la continuità delle funzioni essenziali precedentemente svolte dalle medesime banche, e quando le condizioni del mercato sono adeguate cedere a terzi le partecipazioni al capitale, o i diritti, le attività o le passività acquistate.

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Quali prospettive future attendersi? Lo abbiamo chiesto a Vincenzo Lacroce, presidente dell'associazione Amici di Banca Etruria:

"Adesso che la situazione è solida ci aspettiamo che la Nuova Banca non venga smembrata, se possibile che mantenga la sua autonomia ed il suo legame con il territorio, ma se questo non fosse possibile che si trovi una soluzione con le stesse quattro banche coinvolte, magari creando una grande banca dell'Italia di Mezzo visto che sono coinvolti istituti di Emilia Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo."

E magari, aggiungiamo noi, vista la strategica posizione geografica, quella di Arezzo potrebbe essere la sede centrale della grande banca.

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