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Banca Etruria, Sel: "Le dichiarazioni di Renzi e Padoan? Schiaffi ai risparmiatori"

Sulla questione di Banca Etruria siamo arrivati alla farsa degli “aiuti umanitari” annunciati ieri, 8 dicembre, dal Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, come se i titolari di obbligazioni subordinate di BPEL fossero oggetto di una crisi...

Sulla questione di Banca Etruria siamo arrivati alla farsa degli “aiuti umanitari” annunciati ieri, 8 dicembre, dal Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, come se i titolari di obbligazioni subordinate di BPEL fossero oggetto di una crisi umanitaria da eventi bellici e non di un malgoverno bancario del quale anche lo stesso ministero dell’economia ha qualche responsabilità.

Renzi aveva annunciato giorni fa che la questione centrale era salvare le quattro banche decotte e poi individuare anche “qualche forma di sollievo ad un particolare tipo di titolari di obbligazioni”, sollievo che Padoan ha individuato negli “aiuti umanitari”: con questa idea, chiarisce il Ministro, si intende "riconoscere che un gruppo di cittadini è in difficoltà economica, e quindi è equivalente ad una misura di sostegno alla povertà e non interferisce con il meccanismo finanziario", cioè non può essere bocciato dall’Europa come aiuto di Stato.

SEL Arezzo ritiene stupefacenti queste dichiarazioni: Renzi non ha salvato Banca Etruria che resta lì a fianco della nuova Banca Etruria; né il Ministro dell’Economia ha chiarito la catena di responsabilità e di omesse vigilanze che hanno determinato la crisi della banca del nostro territorio.

Nessuna indagine governativa è stata promossa per verificare se vi sia stata, da parte dei vertici della BPEL, un’impropria gestione delle obbligazioni subordinate, strumenti finanziari destinati non a piccoli risparmiatori, ma ad operatori finanziari con alta propensione al rischio. Gli istituti di credito, infatti, non possono rifilare strumenti finanziari rischiosi a persone che non hanno alcuna propensione al rischio finanziario, ma intendono solo investire, non rischiare, i propri risparmi e in tale divieto si sostanzia la tutela costituzionale del credito, come prevista dall’art. 47 della Carta.

Vale, allora, la pena rileggere questo articolo: «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito» e ricordare al Ministro Padoan che le direttive europee non possono abrogare i diritti che discendono dalla nostra Costituzione Repubblicana, tra i quali, appunto, il diritto alla tutela del risparmio e al controllo sull’attività bancaria.

Alla luce di ciò, l’aspetto politicamente grave di questa vicenda è il tentativo di fare annunci di inesistenti salvataggi per mascherare la volontà di non individuare, con gli appositi controlli, i responsabili diretti e indiretti del gigantesco dissesto della BPEL. Mentre l’aspetto grottesco è trattare le vittime di tale dissesto come poveretti a cui pietosamente si offre un sussidio, come elemosina, a sostegno della loro povertà, magari previa esibizione dell’ISEE, per non riconoscere il diritto alla tutela del loro risparmio.

Anche di questo si parlerà con l’On. Giovanni Paglia del gruppo Sinistra Italiana – SEL, Capogruppo della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, all’Assemblea degli azionisti e obbligazionisti di Banca Popolare Etruria e del Lazio che si terrà Giovedì 10 Dicembre alle ore 17:00 presso la sede di “Arezzo Fiere e Congressi” e Venerdì 11 Dicembre, ore 21:15, al Circolo Arci “Aurora” in Piazza S. Agostino, sempre ad Arezzo, con la Sen. Alessia Petraglia, eletta in Toscana nella lista di SEL.

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