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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Banca Etruria. Faltoni: "Entro 30 settembre vendita nuova banca"

Dichiarazione di Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Nuova Banca dell'Etruria e segretario provinciale della FABI - Federazione Autonoma Bancari Italiani. In queste ultime settimane, e anche in questi ultimi giorni, abbiamo assistito ad...

Dichiarazione di Fabio Faltoni, dipendente e sindacalista in Nuova Banca dell'Etruria e segretario provinciale della FABI - Federazione Autonoma Bancari Italiani.

In queste ultime settimane, e anche in questi ultimi giorni, abbiamo assistito ad alcuni importanti salvataggi di banche, della Popolare di Vicenza e probabilmente entro breve - di Veneto Banca, da parte del Fondo Atlante (banche, assicurazioni, fondazioni, Cassa depositi e prestiti); di CariCesena - e certamente di altre tre banche - da parte del Fondo Interbancario.

Questo dimostra che, per fortuna, quando c'è un interesse superiore, un interesse del sistema economico nel suo complesso, gli strumenti istituzionali si possono trovare o addirittura creare ad hoc. E sono tanti gli interrogativi suscitati da comportamenti diversi tenuti per situazioni, se non proprio uguali, certamente assimilabili; cosa è e cosa non è "aiuto di Stato", tanto per dirne una.

Comunque, per quanto riguarda Nuova Banca Etruria, siamo dentro la procedura di vendita, che dovrà concludersi entro il 30 settembre, anche se molti contano di avere il nome del compratore o dei compratori a fine luglio. Il presidente Nicastro, di Nuova Banca Etruria e delle altre tre banche, non ha mai fatto mistero di preferire la vendita delle quattro banche "in blocco"; un blocco che avrebbe una consistente presenza nell'Italia centrale e più di seimila dipendenti. Però, c'è ancora da aspettare.

Seppur all'interno di una procedura di vendita dal carattere estremamente riservato, qualcosa di più trapela qua e là, ad esempio, che la gran parte

dell'interesse per l'acquisto derivi da primari Fondi stranieri, Fondi che ovviamente agirebbero con licenza bancaria, nella cornice legale e contrattuale che regola il settore.

Ed allora, assieme ai sindacati e ai lavoratori tutti, sarebbe opportuno che anche gli enti e le istituzioni locali si preparassero a "scaldare i motori", perché non tutto è perduto, perché c'è bisogno - oggi e nell'immediato futuro - di un presidio bancario nel territorio, di filiali, magari di centri

direzionali locali. Tutti facciano la loro parte, e facciano sentire la propria voce, ed agiscano conseguentemente presso i centri decisionali che si stanno occupando della vicenda BancaEtruria, presso il Governo, il Parlamento e la Banca d'Italia, affinché si senta la voce del territorio, dei territori, in rappresentanza di tanti clienti, delle famiglie e delle numerose piccole aziende. La FABI e tutte le sigle sono in prima linea - a livello locale e nazionale - per portare le istanze dei lavoratori, per difendere i posti di lavoro e le

grandi professionalità presenti nella banca, e che tutti i clienti hanno modo di constatare tutti i giorni; le istituzioni locali e nazionali non ci lascino

soli, perché questa è una battaglia di tutti.
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