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Banca Etruria, Faltoni della Fabi: "Sarà un'estate molto calda per i dipendenti"

Banca Etruria è il caso che tiene banco anche al consiglio nazionale della Fabi che ha raccolto a Roma tutti i suoi dirigenti. A raccontarlo è Fabio Faltoni dipendente di Banca Etruria e sindacalista della Fabi che preannuncia un'estate molto...

Banca Etruria è il caso che tiene banco anche al consiglio nazionale della Fabi che ha raccolto a Roma tutti i suoi dirigenti. A raccontarlo è Fabio Faltoni dipendente di Banca Etruria e sindacalista della Fabi che preannuncia un'estate molto calda per i dipendenti della good bank che attendono, con non poca ansia, notizie sulla vendita al miglior offerente.

Questa la nota ufficiale di Faltoni:

Sarà certamente un'estate molto calda, per i lavoratori di Nuova Banca dell'Etruria. Non che l'autunno e l'inverno siano stati tranquilli, con tutto il finimomdo scaturito dalla cancellazione per decreto delle subordinate; nessuno può dimenticare infatti l'accanimento contro i dipendenti di talune associazioni dei consumatori, alcune anche molto blasonate, e di obbligazionisti. Poi, per settimane e settimane dipendenti barricati nelle filiali, minacciati, inseguiti, denunciati, calunniati, e chi più ne ha più ne metta. E la FABI, il sindacato più grande nel settore bancario, in quasi totale solitudine per mesi e mesi a tentare di ricondurre alla ragione tali associazioni, anche a costo di far rischiare - in occasioni di incontri pubblici - l'incolumità fisica a qualche suo esponente. La FABI locale aveva chiesto pure un incontro con le delegazioni di queste associazioni, ma nessuna risposta è mai pervenuta. Ma questo è il passato, speriamo. La vicenda dei lavoratori BancaEtruria - un caso di scuola possiamo ormai dire - è stata riportata all'attenzione del Consiglio Nazionale della FABI, che a Roma ha raccolto tutti i suoi dirigenti sindacali d'Italia.

Giovanni Lorito (responsabile dell'Organo di Coordinamento), Fabio Faltoni (segretario provinciale e anche membro di due Dipartimenti Nazionali: Organizzazione e Comunicazione) e Vincenzo Rizzi (segretario per le filiali di Roma) hanno ripercorso tutte le tappe del "calvario" dei dipendenti, "calvario" affiancatosi a quello di troppi clienti subordinati, clienti spesso anche amici, familiari e parenti degli impiegati stessi.

Ma il Consiglio Nazionale FABI è servito soprattutto per guardare al futuro, a pochi giorni dalla scadenza per le offerte vincolanti:

Sappiamo di forti interessi da parte di rilevanti Fondi di private equity, che potrebbero essere interessati anche alla Rev e quindi alle sofferenze (una vera "gallina dalle uova d'oro".) Sul futuro dei lavoratori, La FABI ha già messo in guardia il presidente Nicastro circa il mantenimento dei livelli occupazionali e la massima attenzione alla futura mobilità dei lavoratori. Ospite al Consiglio Nazionale FABI, il presidente dell'ABI Patuelli - la Confindustria delle banche - ha assicurato che tutto sarà gestito con gli strumenti attualmente previsti dal Contratto di categoria, cioè chiare e già conosciute procedure sindacali e solo prepensionamenti volontari. Il Segretario Generale Sileoni ha ribadito che al primo licenziamento tutta la FABI scenderà in piazza. Il senso di responsabilità e l'approccio costruttivo dei sindacati sono noti, che nessuno pensi di cercare improbabili scorciatoie.

Certo, potrebbe essere opportuno che il territorio cominciasse a far sentire la propria voce univoca al presidente Nicastro; enti locali, politici, associazioni di categoria, istituzioni varie, tutti insieme in una "lobby del territorio", non è troppo tardi e nemmeno troppo presto.

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