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La bad bank di Etruria e Co. vende crediti e immobili. Obiettivo: compensare le perdite del Fondo di risoluzione

La bad bank cede i primi crediti deteriorati, circa 300 milioni di euro. Da tempo erano circolati rumors sull'interesse dei grandi gruppi finanziari per gli Npl, quei "non performing loan", che hanno segnato in negativo la storia della vecchia...

La bad bank cede i primi crediti deteriorati, circa 300 milioni di euro.

Da tempo erano circolati rumors sull'interesse dei grandi gruppi finanziari per gli Npl, quei "non performing loan", che hanno segnato in negativo la storia della vecchia Banca Etruria e delle compagne di disavventura Banca Marche, Carichieti e Cariferrara, finite in risoluzione il 22 novombre 2015.

Da allora è stata creata la banca "cattiva", la Rev, scissa rispetto alle good bank che hanno intrapreso un percorso di ricostruzione e ora di fusione (la Nuova Etruria è finita in Ubi assieme a Banca Marche e Carichieti).

All'interno del veicolo Rev sono confluiti ben 10,3 miliardi di crediti difficili delle 4 banche e già tre mesi fa si parlava delle manifestazioni d’interesse rispetto agli crediti difficili.

A proposito della bad bank, il Sole 24 Ore, nell'edizione ieri, riportava che

Il veicolo guidato dall’Ad Salvatore Immordino secondo le indiscrezioni avrebbe ceduto un portafoglio di sofferenze per 300 milioni di euro al fondo statunitense Seer Capital Management. L’operazione, secondo i rumors, avverrà tramite la Locam spa, servicer romano di non performing loan, controllato a sua volta da Seer Capital dal 2013. I 300 milioni del pacchetto oggetto di cessione sono rappresentati da crediti di piccola taglia. Seer Capital è un investitore newyorkese assai attivo in Europa.

Prosegue così l'operazione pulizia delle sofferenze, gli introiti andranno a compensare le uscite del Fondo di risoluzione, che si era impegnato nell’operazione di salvataggio delle 4 banche. In precedenza Rev aveva riscosso 180 milioni di euro tramite gestione ordinaria e vendita di alcuni immobili.

E adesso la Rev affronta la delicata questione di un miliardo di Npl da piazzare, il cosiddetto "project Rossini" (con scadenza a ottobre), dal nome del grande compositore pesarese Gioacchino. Una scelta non a caso, visto che il 65% delle sofferenze in ballo, è eredità della vecchia Banca Marche. Si tratta del dossier più corposo per la bad bank, per una gara gestita da Kpmg.

Gran parte sono immobili, palazzi un tempo di proprietà di Banca Marche. I fondi interessati sarebbero, secondo il Sole, Bain, Fortress e Cerberus.

@MattiaCialini

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