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Economia Castelfranco di Sopra

L'Arte di Beppe eccellenza nazionale. L'azienda valdarnese premiata in Campidoglio

Il premio all’azienda agricola di Castelfranco Piandisco, specializzata nella coltivazione di giaggioli in quota con metodo biologico

"Quando lavoravo con il mio babbo a capo basso dicevo: prima o poi qualcuno di darà un premio. E il premio è arrivato. Grazie CIA”. Così Gabriele Venturi, titolare dell'azienda 'L'Arte di Beppe' ha salutato il riconoscimento ricevuto ieri in Campidoglio grazie al quale anche in provincia di Arezzo sventola bandiera verde. E’ quella conquistata dall’azienda agricola di Gabriele Venturi che, a 600 metri di altezza e con metodo biologico, coltiva giaggioli, continuando una tradizione di famiglia avviata dal nonno, Beppe appunto: il primo ad aver creduto nel valore dello splendido fiore viola simbolo di Firenze, da cui si estrae, da sempre, un profumo unico, che nessuno, fino ad oggi, è riuscito a riprodurre chimicamente

L’Arte di Beppe è una delle dieci aziende  che, quest’anno, hanno ottenuto il riconoscimento  nazionale, assegnato da  Cia Agricoltori Italiani alle best practice agricole, capaci di conservare un legame indelebile con il territorio, che puntano al recupero di antiche colture,   lavorano in territori impervi,   vantano un’anima green e bio.
La cerimonia si è svolta ieri a Roma in Campidoglio. Venturi, che, nel comune di Castelfranco Piandisco, porta avanti con impegno l’impresa familiare, dove ogni anno sbocciano mille splendidi iris, ritirando il riconoscimento, ha commentato: “... quando eravamo insieme (io e il mio babbo) a testa bassa, a lavorare, a recuperare ogni pezzo di terra buono ci siamo detti: "prima o poi ce lo daranno un premio?”. Ed ecco che il premio è arrivato! Grazie Cia".

Poche parole e tanta emozione nelle parole di Venturi, che, con l’aiuto di un video, ha presentato la sua realtà aziendale fatta di sacrifici, lavoro, fioriture mozzafiato. “Ho voluto concentrare l’attività aziendale esclusivamente sull’iris, un prodotto di nicchia, che deve stare in campo quattro anni. Il nostro è un prodotto particolare, che nasce e cresce a un’altezza superiore ai 600 metri e che viene coltivato con metodo biologico. il problema è il controllo delle erbe infestanti: sui terreni, nelle aree montane, non è possibile intervenire in modo meccanizzato, dobbiamo lavorare in modo manuale, con tanta fatica. Il risultato però è del tutto soddisfacente. Otteniamo un prodotto dalle caratteristiche eccezionali. Per il futuro? Spero di poter consolidare i risultati raggiunti anche se lo scenario politico-sociale nazionale e internazionale è carico di problemi e di incertezze”.

Con Gabriele Venturi, alla cerimonia di premiazione hanno partecipato la Presidente di Cia Arezzo Serena Stefani e il Direttore Massimiliano Dindalini. “Abbiamo accolto con entusiasmo il premio consegnato a questa azienda. E’ un riconoscimento meritato all’impegno con cui questa impresa ha lavorato per migliorare la qualità delle produzioni e dell’ambiente ed è un modo per tenere i riflettori accesi sulle realtà agricole delle aree rurali, cuore pulsante delle produzioni di qualità più distintive e autentiche della tradizione agricola e agroalimentare del nostro territorio”,  ha dichiarato la  Presidente Stefani, ricordando che quest’anno il premio ha tagliato un traguardo importante, raggiungendo il suo ventesimo compleanno. “Un’edizione straordinaria anche per  il Valdarno e la Provincia di Arezzo che si sono distinti laureando una loro azienda  tra i dieci campioni italiani di agricoltura”, ha aggiunto con soddisfazione il direttore di Cia Arezzo Dindalini.

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