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Economia Fiorentina / Via Lazzaro Spallanzani

"Un direttore per l'Arezzo Fiere". L'appello dei sindacati: "Non facciamone una seconda Lebole"

Cruciale importanza anche il ruolo del direttore. L'ultimo manager ad aver ricoperto questo ruolo è stato Raul Barbieri che, nel 2014, ha lasciato l'incarico per tornare in Veneto

"Cosa serve all'Arezzo Fiere e Congressi? Un piano di rilancio, un piano industriale e anche un direttore".
Per Marco Bendoni, segretario della Filcams Cgil Arezzo, non ci sono dubbi. Mantenere il ruolo del polo fieristico nell'economia locale, svilupparne le potenzialità e, ovviamente, tutelare tutti i dipendenti della struttura sono aspetti su cui non c'è alcuna volontà di cedere neppure di un centimetro. E per fare questo le azione da intraprendere, a suo dire, sono molto semplici: investimenti e riorganizzazione degli spazi.

"Non c'è volontà di licenziare alcuna persona - spiega il rappresentante del sindacato - le uniche dimissioni sono arrivate da parte di un dipendente che è andato in pensione in anticipo. Stiamo lavorando in questi giorni proprio per scongiurare eventuali tagli o licenziamenti. Siamo certi che per quello che riguarda il futuro della struttura sia necessario pensare ad un nuovo piano industriale che non contempli solamente il contenimento dei costi. Serve anche una strategia di rilancio complessivo perché, non dimentichiamocelo, quella di via Spallanzani è la vetrina della nostra città".

Implementazione dell'offerta eventistica, miglioramento della struttura ed investimenti a lungo termine. Queste alcune delle strategie proposte - ed auspicate - che potrebbero essere messe in atto nel breve periodo e che porterebbero grandi benefici a tutta l'economia cittadina. 

"E' per questa ragione - prosegue Bendoni - che i soci pubblici (Regione, Comune, Provincia, Camera di Commercio) insieme alle associazioni di categoria, all'Arezzo Fiere stesso e ai sindacati devono avviare il cammino per la creazione di un vero e proprio piano di rilancio per comprendere quali e quanti interventi mettere in atto. La crucialità degli investimenti è rappresentata dalla semplice evidenza che senza non è possibile alcun sviluppo. Confrontarsi sul piano industriale è adesso di estrema importanza per la messa in sicurezza di tutta la struttura poi, per la sua crescita. Tempo fa i padiglioni di via Spallanzani ospitavano un sacco di manifestazioni fieristiche. Alcune di esse sono andate perse nel tempo a causa della crisi di settori. Ma, non per questo, non è possibile organizzarne e prevederne di altre, di nuove. Il nostro territorio e il nostro tessuto imprenditoriale contempla una vasta gamma di proposte che potrebbero essere promosse in manifestazioni specifiche. Un risultato che però potrà essere conseguito solo se tutti gli attori sociali, industriali, amministrativi ed economici del territorio uniranno le forze".

Cruciale importanza anche il ruolo del direttore.
L'ultimo manager ad aver ricoperto questo ruolo è stato Raul Barbieri che, nel 2014, ha lasciato l'incarico per tornare in Veneto.

"La struttura ha sofferto di questa assenza - commentano ancora dal sindacato - a livello commerciale è importante avere un profilo aziendale che si concentri sull'attività di promozione e sponsorizzazione di questo ambiente". 

14 dipendenti, ventimila metri quadrati di padiglioni e una posizione strategica alle porte della città.

"Saremmo dei pazzi a pensare che possiamo fare a meno di questo polo - spiega ancora Bendoni - in altri capoluoghi italiani si adoperano per preservare spazi come questo che abbiamo. Noi faremo lo stesso perché non vogliamo che diventi una seconda area Lebole".

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