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Economia

Altra giornata febbrile per Arezzo Fiere: partita la lettera di revoca per Andrea Boldi

E' stata un'altra giornata febbrile quella appena trascorsa, fatta di incontri, riunioni, fiumi di telefonate per uscire dall'empasse in cui versa la questione Arezzo Fiere. E' la figura di Andrea Boldi, presidente praticamente rimasto solo al comando, quella intorno a cui girano tutti i tentativi di manovra.

Il quadro in cui si muovono i diversi attori istituzionali ed economici ormai è chiaro. Comune e Provincia si sono dichiarati pronti a chiedere una revoca di Boldi, si sono riuniti per ore per parlarne, si è aggiunta anche la Camera di commercio con Guasconi e Salvini. Cna, Confindustria (soprattutto gli orafi) e Ascom hanno firmato un documento per chiedere le sue dimissioni.  Nel mezzo a tentare una soluzione d'uscita, difficile, ma più morbida c'è stato il presidente di Confartigianato, l'associazione di categoria alla quale appartiene lo stesso Andrea Boldi. Ferrer Vannetti non nasconde che il lavoro è stato fitto e difficile, che è durato per molte ore, tanto che fino all'ultimo non si sapeva come si sarebbe evoluta la giornata. Anche perché ha tentato fino all'ultimo di ottenere da Boldi le dimissioni. Così non è stato, quindi alla fine sono stati i soci pubblici Comune, Provincia e Camera di Commercio a chiedere la revoca. Adesso c'è attesa per capire cosa accadrà e quale saranno le reazioni.

Di certo appare chiaro che proprio colui che fortemente aveva voluto e ottenuto l'accordo con Ieg, probabilmente non sarà colui che parteciparà alla votazione finale.

Perché prima di affrontare l'impegnativa decisione sulle fiere orafe aretine, l'urgenza si chiama Andrea Boldi e l'epilogo, volenti o nolenti sembra essere vicino.

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