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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

"Non vessate gli agriturismi: serve una Tari più bassa", appello di Coldiretti e Terranostra

Una lettera a tutte le amministrazioni comunali della provincia di Arezzo

La Coldiretti aretina e l’Associazione Terranostra – Campagna Amica scrivono ai sindaci delle amministrazioni comunali della provincia di Arezzo per chiedere un'applicazione ragionevole della TARI alle abitazioni rurali e agli agriturismi, anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato.

Abbiamo deciso di scrivere ai primi cittadini dei comuni della nostra provincia perché le differenze tra l’accoglienza in agriturismo e quella alberghiera spiega il Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci  sono molte - innanzitutto gli agriturismi svolgono principalmente attività quali alloggio, campeggio, ristorazione, fattorie didattiche e sociali, non paragonabili quindi ad altre categorie di accoglienza, come gli alberghi ad esempio. Le strutture agrituristiche sono soggette a limiti ricettivi e condizioni di esercizio, come il recupero esclusivo di locali già esistenti e non più impegnati per l’attività agricola, caratteristiche non riscontrabili nelle altre categorie di ricezione turistica. Oltre a questo, la natura particolare della struttura agrituristica, la porta ad avere una vocazione all’utilizzo quasi esclusivo del prodotto proprio, o comunque locale, e questo implica una forte riduzione nella produzione dei rifiuti. Come si evince dalla recente sentenza del Consiglio di Stato – si avvia a concludere il Presidente - l’attività agrituristica è specificazione dell’attività agricola e non attività assimilabile a quella alberghiera nella pur necessaria imposizione della tassa, producendo gli agriturismi propri rifiuti di tipo urbano, la specialità della tipologia agrituristica, determina una necessaria differenziazione rispetto alle attività commerciali.

L’associazione ha domandato quindi ai sindaci di confermare l'esclusione dal tributo sui rifiuti delle superfici dei locali e delle aree adibiti all'esercizio dell'impresa agricola sul fondo e sulle relative pertinenze poiché i rifiuti speciali prodotti in tali aree vengono infatti smaltiti direttamente dalle aziende agricole, fruendo normalmente di un servizio di raccolta specifico.

Non ci dimentichiamo che l'agriturismo, secondo la normativa di settore vigente – illustra Marco Masala, Presidente dell’Associazione Terranostra Arezzo - è soggetto a limiti ricettivi e condizioni di esercizio che non hanno riscontro in nessun'altra categoria di attività ricettiva turistica, prevedendo un limite nei giorni di apertura e nel numero di pasti o presenze complessive annue. Abbiamo inoltre chiesto che la parte di tariffa inerente lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani tenga conto di una riduzione "orizzontale" del 50% sulla tariffa prevista per categorie similari e che siano riconosciuti, come previsto dalla legge, ulteriori sconti nei casi in cui la prestazione del servizio di ritiro dei rifiuti non sia conforme agli standard ordinari o quando la frazione organica dei rifiuti sia smaltita in azienda.

La Coldiretti aretina auspica che da parte delle amministrazioni comunali, venga fatto tutto il possibile per non penalizzare il settore, rivedendo le tariffe e rispettando la specificità dell’attività agrituristica.

Siamo certi che anche in questa occasione, come in altri momenti – chiude Masala - le amministrazioni comunali saranno sensibili a questi temi.

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