Amara Giornata delle api: "Stanno morendo per le gelate". Il grido d'allarme degli apicoltori
Un lavoro intenso e impegnativo per salvare migliaia e migliaia di api e allo stesso tempo, per gli operatori del settore, la prospettiva delle mancate produzioni stagionali, sta creando apprensione
"Gelate, mancate fioriture e maltempo: le api e gli apicoltori sono in difficoltà". Si leva nel "Giorno delle api" il grido d'allarme di chi di questi insetti si prende cura per professione.
"La situazione è tragica - spiega Enrico Gualdani, presidente dell'associazione Apicoltori delle province toscane - perché adesso non si parla solo di mancate produzioni, ma di rischio sopravvivenza delle stesse api".
Tutto è iniziato nei primi giorni aprile con alcune gelate che hanno compromesso le fioriture in essere: erica, ciliegio, acacia.
"Per quest'anno la produzione di miele d'acacia è persa - spiega Gualdani - e c'è timore anche per le fioriture prossime, come quella di castagno e di tiglio. Ma questo non è l'unico problema. Il rischio vero adesso è la vita stessa delle api. Il maltempo infatti non ha permesso loro di uscire dall'alveare e procurarsi nutrimento. Adesso sono gli apicoltori che se ne stanno prendendo cura, sostenendo costi importanti".
Un lavoro intenso e impegnativo per salvare migliaia e migliaia di api e allo stesso tempo, per gli operatori del settore, la prospettiva delle mancate produzioni stagionali, sta creando apprensione.
"Abbiamo chiesto un incontro all'assessorato all'Agricoltura della Regione Toscana - prosegue Gualdani - per chiedere un sostegno. Purtroppo da tre anni ogni primavera si verifica la solita difficile situazione: ma mentre le gelate negli scorsi anni hanno messo a rischio solo la produzione, oggi a rischio c'è la stessa vita delle nostre api. Le aziende sono veramente in difficoltà, non solo ad Arezzo ma in tutta Italia. E se le aziende professionistiche dovessero chiudere i battenti, il patrimonio apistico regionale e non solo si ridurrebbe drasticamente. Tutto quello che stiamo facendo per salvare le api ci porta a sostenere spese esagerate e non sappiamo nemmeno se riusciremo a recuperare con le prossime fioriture".
Nel frattempo anche l'assessora all'agricoltura Stefania Saccardi è intervenuta nell'argomento e, celebrando la giornata delle api, fa un appello ai consumatori a "comprare toscano".
“Le gelate di aprile e il maggio freddo e piovoso hanno rovinato i fiori e costretto le api all’interno degli alveari azzerando le produzioni di miele – spiega Saccardi - Siamo consapevoli delle difficoltà delle aziende apistiche e dell’impossibilità di dare un’economicità all’immenso lavoro che porta a prodotti finiti di grande qualità come il miele, il polline, la pappa reale o la propoli. Di fronte ad un'annata di scarse produzioni dettate da condizioni che non dipendono dalla volontà umana, una cosa la possiamo fare: scegliere il prodotto toscano, il cui prezzo sul banco è rapportato ai costi reali che i nostri apicoltori sostengono, non disposti ad accettare "scorciatoie" commerciali con mieli di dubbia provenienza. Acquistare toscano significa scegliere qualità, contrastare i cambiamenti climatici e sostenere il territorio. La Regione Toscana si sta impegna, attivandosi anche con il Ministero, a trovare una soluzione per questa difficilissima situazione”.