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Il grido di Coldiretti: "A Pasqua niente agriturismo: è crollo del settore"

L’agriturismo è tra le attività agricole che più duramente sono state colpite dall’emergenza Covid-19 con la chiusura forzata delle strutture

Sono centinaia di migliaia nella provincia di Arezzo i turisti tra italiani e stranieri che sono costretti quest’anno a rinunciare alla tradizionale gita per il pranzo nelle strutture agrituristiche che tra Pasqua e Pasquetta sono ormai diventati la meta preferita delle feste. E’ quanto afferma la Coldiretti di Arezzo nel sottolineare che le vacanze di Pasqua avviano tradizionalmente nelle campagne la stagione turistica che quest’anno è stata purtroppo bloccata dall’emergenza Coronavirus. 

“L’inizio della primavera – sottolinea Marco Masala presidente di Terranostra Arezzo - è infatti il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie.  La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è – continua Masala – la qualità più apprezzata nelle nostre strutture, ma nel tempo è aumenta anche la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. Con la chiusura forzata è stata completamente azzerata la presenza degli ospiti con grandi difficoltà per gli operatori”. 

A  per tutti quanti che colgono l’opportunità di stare tra le mura domestiche anche per cucinare sono disponibili sul sito ww.campagnamica.it una serie di tutorial e corsi on line dove vengono spiegati trucchi e segreti della tradizione contadina promossi dai nostri Cuochi Contadini e dove è possibile trovare ricette sia della nostra provincia ma anche di tutta Italia. 

“L’agriturismo è tra le attività agricole che più duramente sono state colpite dall’emergenza con la chiusura forzata delle strutture – spiega Masala – come Coldiretti e Terranostra siamo impegnati nel realizzare un piano di intervento anche con la richiesta di un sostegno economico legato alle mancate presenze effettive sia come alloggio che come ristorazione, a fronte del completo annullamento di tutte le prenotazioni per le strutture diffuse su tutto il territorio provinciale”.

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