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Economia

Acconciatori ed estetiste: attività consentite nel centro storico di Arezzo

Bichi CNA Benessere: un risultato a sostegno di imprese e cittadini. La preoccupazione per le nuove restrizioni governative.

Soddisfazione per l’accoglimento delle modifiche al regolamento del centro storico sostenute da Luca Bichi, acconciatore aretino e dirigente di CNA Benessere in commissione e accolte dall’ultimo consiglio comunale. Nessuna preclusione alle attività di acconciatori ed estetiste in alcune aree del centro storico di Arezzo inizialmente inserita in una proposta di delibera di giunta. 

“Abbiamo sostenuto - commenta Luca Bichi che è anche vice presidente CNA- il carattere artigianale e tradizionale di un settore che si prende cura del benessere delle persone, duramente colpito ormai da un anno dalla pandemia, che ha una forte vocazione sociale e di presidio del territorio, specie nel centro storico della nostra città e che contribuisce a rendere vivi spazi urbani a rischio spopolamento con attività a forte carattere fiduciario nei confronti della clientela. Un confronto aperto, come quello avuto in commissione con i rappresentanti delle associazioni poco prima del Consiglio comunale, ha consentito di evitare preclusioni e restrizioni a tutela di imprese e cittadini”.

Di segnale opposto quanto emerge dalla bozza del nuovo DPCM che, da quanto anticipato, prevede la sospensione delle attività di acconciatura nelle zone rosse. 

“Non è il nostro caso visto che restiamo arancioni -osserva Luca Bichi- ma se da un lato preoccupa l’impennata dei contagi, dall’altro allarma l’inversione di rotta rispetto ai provvedimenti in vigore fino ad oggi. Pare francamente assurdo che le nostre categorie, già penalizzate in maniera pesante dalle restrizioni e dal forte calo dei consumi, possano essere punite di nuovo, senza motivazioni oggettive, vista l’efficacia dei protocolli di sicurezza a cui le imprese del settore si sono adeguate in maniera stringente e rigorosa. Non è un caso che saloni di acconciatura e barbieri, in questi mesi, non abbiano in alcun modo rappresentato fonte di contagio. È indispensabile correggere le misure annunciate, riconsiderando l’opportunità di garantire piena operatività alle imprese di acconciatura e di estetica anche in zona rossa”.

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