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Giovedì, 18 Aprile 2024

Dagli stadi di Italia '90 a quelli dei mondiali in Qatar: così Tesar conquista il mondo con i suoi trasformatori

Oggi il via alle celebrazioni dell'anniversario: 200 dipendenti e lavori di prestigio in tutto il mondo. Dagli ospedali al Cern fino ai circuiti automobilistici.

C'è un filo rosso che lega gli stadi di calcio di Italia '90 a quelli dei mondiali del Qatar del 2022. Un filo rosso che parte da Chiaveretto e passa anche dal circuito di Formula 1 di Abu Dabi al Cern di Ginevra. Sono i trasformatori Tesar, che da quaranta anni, vengono scelti in ogni angolo del mondo e si trovano nelle strutture più prestigiose.

L'azienda, che oggi conta circa 200 dipendenti, è presente negli stabilimenti di marchi che hanno fatto la storia dell’industria italiana come Barilla e Pirelli ed europea come Siemens e Alstom. È fornitrice di grandi case automobilistiche come Ferrari, Lamborghini e Fiat Chrysler Automobiles, nonché di multinazionali dell’energia come Enel.

A livello sportivo ha dotato di trasformatori oltre agli stadi, il circuito di Formula Uno di Yas Marina ad Abu Dhabi  e lo Ski Dubai, la nota stazione sciistica al coperto degli Emirati Arabi. Ancora ad Abu Dhabi è da ricordare la presenza degli articoli Tesar all’interno dell’innovativo Museo del Louvre, il più grande della penisola arabica.   

Le scoperte che vengono fatte al Cern di Ginevra passano attraverso i trasformatori dell’azienda aretina. Grazie alla riconosciuta silenziosità, i prodotti Tesar vengono inoltre scelti per essere installati negli ospedali italiani e di tutto il mondo, così come sono selezionati per linee ferroviarie e metropolitane grazie alla loro affidabilità.

40 anni di Tesar

Il quarantennale ha preso il via alle 10,30, all’interno degli stabilimenti di Chiaveretto, nel comune di Subbiano, dove la Tesar ha trasferito da alcuni anni la sua sede in precedenza ubicata nei vecchi stabilimenti della Lebole di Chiassa Superiore, nel comune di Arezzo.

Un intero reparto è stato trasformato per un giorno in un grande salone per eventi, scenograficamente incorniciato da trasformatori in resina di medie e grandi dimensioni, che con il loro caratteristico colore rosso andavano a creare dei suggestivi effetti cromatici. 
È lì che sono state consegnate delle targhe ricordo al sindaco di Subbiano Antonio De Bari, all’assessore alle finanze e al bilancio del Comune di Arezzo Alberto Merelli, che ha sostituito all’ultimo momento il sindaco Alessandro Ghinelli, rimasto a casa per motivi di salute, al responsabile della delegazione aretina di Confindustria Toscana Sud Alessandro Tarquini e alla vicepresidente Elisabetta Bragagni.

In questi quarant’anni la Tesar è cresciuta anno dopo anno – ha ricordato il direttore generale Matteo Angiolini. – Ha inaugurato i nuovi stabilimenti di Chiaveretto e Castelnuovo nel Comune di Subbiano, ha aperto un ufficio di rappresentanza a Dubai e le  join venture in Polonia, negli Emirati Arabi e in Argentina. Fin dall’inizio – ha proseguito Angiolini – Tesar ha svolto un ruolo importante a livello occupazionale nel territorio aretino e continuerà a svolgerlo in futuro. L’acquisizione avvenuta nel 2016 da parte del prestigioso gruppo svizzero R&S ci sta infatti garantendo solidità e una sinergia con altre importanti realtà. Tutto ciò ci sta aiutando a crescere e affermare il nostro nome nel panorama internazionale. 

Mike Lauper, amministratore delegato di R&S e di Tesar, ha confermato che l’azienda aretina è un fiore all’occhiello per il gruppo elvetico.

Dal 2016 siamo fieri di essere proprietari di questa società, che rappresenta un’eccellenza  dell’industria italiana. In questi primi 40 anni la Tesar è stata protagonista di forniture di alto prestigio in tutto il mondo e continua a portare avanti una intensa attività di ricerca e sviluppo che la collocano ai vertici mondiali nel settore dei trasformatori in resina.

La mattinata è proseguita, alle 11, con la celebrazione religiosa officiata dal parroco della Cattedrale e della Pieve di Arezzo don Alvaro Bardelli e dal parroco della Chiassa Superiore don Francesco Bernardini. La funzione è stata accompagnata dalla voce e dall’organo della nota cantante e musicista Maria Grazia Donati, che ha diretto anche il piccolo coro formato per l’occasione.

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