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Storia della scrittura, la mostra collaterale alle edizioni di ottobre e novembre della Fiera Antiquaria

“Storia della scrittura – dai geroglifici alle stampanti elettroniche” è il titolo della mostra collaterale alle edizioni di ottobre e novembre della Fiera Antiquaria, allestita dal Museo dei mezzi di comunicazione nella sede della Fiera...

“Storia della scrittura – dai geroglifici alle stampanti elettroniche” è il titolo della mostra collaterale alle edizioni di ottobre e novembre della Fiera Antiquaria, allestita dal Museo dei mezzi di comunicazione nella sede della Fiera Antiquaria, sotto le Logge Vasari. L’esposizione sarà aperta l’1 e 2 ottobre e il 5 e 6 novembre dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.

E’ possibile prenotare visite guidate chiamando il Museo dei mezzi di comunicazione ai numeri 0575377662 - 347947534 oppure gli uffici comunali della Fiera Antiquaria allo 0575377760.

Saranno esposti modelli di alfabeti e calendari egizi scritti su papiro, rotoli di carta con antiche preghiere tibetane, una copia delle Tabule Cortonensis del II° secolo a.C., fornite dal MAEC di Cortona.

Dalle lapidi romane scolpite e riprodotte in cartelloni, si passa poi a una grande pergamena datata 1395 che, nella sua lunghezza di circa 2 metri, è manoscritta in caratteri gotici. Tale pergamena è stata oggetto di donazione al Museo aretino da parte di un espositore della Fiera Antiquaria nel 2014 e per la prima volta viene esposta al pubblico.

L’invenzione della stampa, a opera di Giovanni Gutemberg, dal 1460 circa, cambiò la storia della comunicazione con l'applicazione dei caratteri mobili. È solamente nella metà del XIX secolo che nasce la macchina da scrivere, geniale intuizione di un avvocato, Giuseppe Ravizza di Novara che, nel 1855, brevettò il cembalo scrivano, così chiamato per aver preso l’idea dall’omonimo strumento musicale con i tasti collegati alle corde, tasti che vennero rinominati dall'avvocato con le lettere dell’alfabeto.

Altri precursori, per le invenzioni della macchina da scrivere, si sono intrecciati con i vari modelli che Ravizza sottopose a brevetto tra il 1855 e il 1870. Il disinteresse italiano e l’ascesa degli Stati Uniti nella storia mondiale fecero sì che una macchina americana, la Remington a scrittura cieca, come era la Ravizza, prendesse il monopolio dal 1890.

In questo contesto, avanzando a grandi passi nella storia della scrittura, si colloca la Olivetti di Ivrea che produsse macchine da scrivere dal 1911, di tale robustezza e perfezione, che presto invase il mercato mondiale con i suoi prodotti. In questa mostra saranno esposti esemplari quali la Olivetti M40 succeduta alla M20 e ancora alla prima M10. Una di queste, a carrello lungo, la Olivetti 82 e altri pezzi, come la Olivetti Editor 4, a comando elettrico, provengono da una donazione fatta quest’anno al Museo dalla Regione Toscana. Dalla scrittura a comando elettrico dei vari caratteri si è poi passati alla stampa a caratteri su testina rotante (cilindrica o sferica), o con stampa mediante margherita, o ancora stampa ad ago. Questi metodi di scrittura vennero applicati nel comando elettronico delle stampanti che presero in poco tempo il sopravvento. Da qui il passo successivo è stata la scrittura contemporanea mediante computer.

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