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Tra mito e magia incontro nell'ambito della mostra "Mithra, un dio orientale in Valdarno"

Una serata all'insegna dell'astrologia e della magia che trae spunto della mostra “Mithra, un dio orientale in Valdarno”. Venerdì 29 settembre alle 21 e 15 al Museo Mine in programma l'evento “Mithra, stelle e magia” promosso dall'Amministrazione...

Una serata all'insegna dell'astrologia e della magia che trae spunto della mostra “Mithra, un dio orientale in Valdarno”. Venerdì 29 settembre alle 21 e 15 al Museo Mine in programma l'evento “Mithra, stelle e magia” promosso dall'Amministrazione Comunale insieme a MINE, Itineracerta e all'Associazione Astrofili Valdarno con la fondamentale partecipazione delle archeologhe Stefania Berutti e Silvia Nencetti.

L'obiettivo, innanzitutto, sarà quello di approfondire la conoscenza del culto mitraico e la sua connessione con l'astrologia. “La tauroctonia la si ritrova raffigurata nel cielo lungo l'equatore celeste al momento in cui gli equinozi erano in Toro e Scorpione (costellazione equinoziale d'autunno). In successione si trovano il Toro, il Cane Minore, l'Idra (serpente) la Coppa (entra nel mito mitriaco successivamente nella regione Reno-Danubiana, poiché originariamente si hanno solo figure animali), il Corvo, lo Scorpione. Chiaro che i formatori del mito hanno fatto collimare la struttura celeste con la tauroctonia.

La struttura celeste ha costruito la tauroctomia. Tutto torna, sopra il Toro c'è la costellazione del Perseo, che pienamente si adatta a Mitra, col berretto frigio, e l'atteggiamento vincente sul Toro”. Ciò avverrà grazie ad una lezione curata dagli esperti dell'Associazione Astrofili del Valdarno. A rendere la serata ancor più affascinante l'angolo della cartomante Nina Divina (Monia Baldini) per un viaggio tra magia e mito. L'evento, naturalmente, sarà un'occasione per visitare in compagnia delle curatrici Stefania Berutti e Silvia Nencetti la mostra “Mithra, un dio orientale in Valdarno”. L'esposizione si sviluppa, intorno al gruppo scultoreo che oltre 40 anni fa gli allora giovani Gianni Grotti e Mauro Ferrucci trovarono lungo un cantiere di un'abitazione alle spalle della Pieve di San Giovanni. Una statua che raffigura il "Dio Mitra nell'atto di uccidere il toro", la prova provata che Cavriglia era stata presumibilmente fondata dagli antichi romani, forse su un avamposto etrusco.

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