rotate-mobile

Fave dei morti: la ricetta dei biscotti della tradizione

La ricetta di questo dessert realizzato in occasione della festività di Ognissanti

  • Categoria

    Dessert
  • Difficoltà

    Facile
  • Tempo

    60 minuti
  • Mandorle pelate 300 grammi
  • Pinoli 50 grammi
  • Farina 00 150 grammi
  • Zucchero a velo 150 grammi
  • Scorza di limone 1
  • Cannella in polvere 5 grammi
  • Uova 1
  • Tuorli 2
  • Grappa 15 ml

Procedimento

In un mixer tritate molto finemente prima le mandorle e poi i pinoli. Prendete una ciotola e sbattete l’uovo e i tuorli unendovi la grappa. Nel frattempo preparate una spianatoia dove adagerete la farina a fontana. Unitevi le mandorle tritate, lo zucchero, i pinoli polverizzati e la scorza di limone. Da ultimo aggiungete le uova sbattute con la grappa. Impastate il tutto fino ad ottenere un composto elastico e liscio. A questo punto formate delle palline con le mani fino ad esaurire l'impasto. Disponetele su una leccarda foderata con carta da forno e infornatele a 180° per 15 minuti: dovranno appena appena essere dorate in superficie ma non troppo colorate. Lasciatele raffreddare e buon appetito.

La ricetta

Piccoli, morbidi e buonissimi biscotti che, in più parti d'Italia, vengono preparati in occasione della festività di Ognissanti. Come molte altre pietanze legate alla tradizione, questo dessert viene preparato in anticipo così che nella notte tra il 1° e il 2 novembre possa trovarsi sulla tavola di casa. Questo perché, credenza popolare vuole, che in questa notte i defunti vengano a visitare il mondo dei vivi, i quali per allietarli preparano dei dolcetti. L'ingrediente principale per questo piatto sono le mandorle. Un sapore delicato, unico che allieterà anche i palati più esigenti.

Un calice in abbinamento

Con la pasticceria secca, in Toscana, non ci sono scusanti: il vin santo è d'obbligo. Ad Arezzo e in provincia ci sono ottime realtà artigianali che realizzano prodotti di eccellenza attraverso un procedimento lento e rigoroso che passa dall'appassimento dei grappoli sui graticci all'affinamento del vino per anni e anni nei caratelli. Ma se l'intera Toscana è patria del vin santo, quest'ultimo è specialità diffusa in tutto il centro Italia. Una variante particolarissima è quella del Vin Santo da uve affumicate dell'Alta Valle del Tevere, che è anche presidio Slow Food. Un prodotto che ha origini contadine, con l'appassimento fatto in locali spesso saturi di fumo di stufe e caminetti, che donano al prodotto finale una particolare nota affumicata.

Mat.Cial.

Ingredienti

Mandorle pelate 300 grammi
Pinoli 50 grammi
Farina 00 150 grammi
Zucchero a velo 150 grammi
Scorza di limone 1
Cannella in polvere 5 grammi
Uova 1
Tuorli 2
Grappa 15 ml

Preparazione

In un mixer tritate molto finemente prima le mandorle e poi i pinoli. Prendete una ciotola e sbattete l’uovo e i tuorli unendovi la grappa. Nel frattempo preparate una spianatoia dove adagerete la farina a fontana. Unitevi le mandorle tritate, lo zucchero, i pinoli polverizzati e la scorza di limone. Da ultimo aggiungete le uova sbattute con la grappa. Impastate il tutto fino ad ottenere un composto elastico e liscio. A questo punto formate delle palline con le mani fino ad esaurire l'impasto. Disponetele su una leccarda foderata con carta da forno e infornatele a 180° per 15 minuti: dovranno appena appena essere dorate in superficie ma non troppo colorate. Lasciatele raffreddare e buon appetito.

Piccoli, morbidi e buonissimi biscotti che, in più parti d'Italia, vengono preparati in occasione della festività di Ognissanti. Come molte altre pietanze legate alla tradizione, questo dessert viene preparato in anticipo così che nella notte tra il 1° e il 2 novembre possa trovarsi sulla tavola di casa. Questo perché, credenza popolare vuole, che in questa notte i defunti vengano a visitare il mondo dei vivi, i quali per allietarli preparano dei dolcetti. L'ingrediente principale per questo piatto sono le mandorle. Un sapore delicato, unico che allieterà anche i palati più esigenti.

Un calice in abbinamento

Con la pasticceria secca, in Toscana, non ci sono scusanti: il vin santo è d'obbligo. Ad Arezzo e in provincia ci sono ottime realtà artigianali che realizzano prodotti di eccellenza attraverso un procedimento lento e rigoroso che passa dall'appassimento dei grappoli sui graticci all'affinamento del vino per anni e anni nei caratelli. Ma se l'intera Toscana è patria del vin santo, quest'ultimo è specialità diffusa in tutto il centro Italia. Una variante particolarissima è quella del Vin Santo da uve affumicate dell'Alta Valle del Tevere, che è anche presidio Slow Food. Un prodotto che ha origini contadine, con l'appassimento fatto in locali spesso saturi di fumo di stufe e caminetti, che donano al prodotto finale una particolare nota affumicata.

Mat.Cial.

Ingredienti

Mandorle pelate 300 grammi
Pinoli 50 grammi
Farina 00 150 grammi
Zucchero a velo 150 grammi
Scorza di limone 1
Cannella in polvere 5 grammi
Uova 1
Tuorli 2
Grappa 15 ml

Preparazione

In un mixer tritate molto finemente prima le mandorle e poi i pinoli. Prendete una ciotola e sbattete l’uovo e i tuorli unendovi la grappa. Nel frattempo preparate una spianatoia dove adagerete la farina a fontana. Unitevi le mandorle tritate, lo zucchero, i pinoli polverizzati e la scorza di limone. Da ultimo aggiungete le uova sbattute con la grappa. Impastate il tutto fino ad ottenere un composto elastico e liscio. A questo punto formate delle palline con le mani fino ad esaurire l'impasto. Disponetele su una leccarda foderata con carta da forno e infornatele a 180° per 15 minuti: dovranno appena appena essere dorate in superficie ma non troppo colorate. Lasciatele raffreddare e buon appetito.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fave dei morti: la ricetta dei biscotti della tradizione

ArezzoNotizie è in caricamento