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Tagliolini al tartufo nero del Casentino o della Valtiberina: una ricetta peccaminosa

La preparazione di questo primo piatto comporta l'utilizzo di materie prime di altissima qualità

  • Categoria

    Primo
  • Difficoltà

    Facile
  • Tempo

    2 ore
  • Dosi

    4 persone

Pre la pasta

  • 4 uova
  • 400 grammi di farina

Per il condimenti

  • Tartufo nero del Casentino
  • 2 noci di burro
  • sale e pepe q.b.
  • Parmigiano Reggiano

Procedimento

Come prima cosa preparate la pasta all'uovo. Versate 400 grammi di farina nella spianatoia tendone un po' da parte da aggiungere in caso al bisogno. Create la fontana e al centro e aggiungete le uova intere. Con la forchetta mescolate e iniziate ad incorporare la farina. Assorbita la parte liquida delle uova iniziate a impastare per circa 10 minuti avendo cura di tirare l'impasto in tutte le direzioni. Otterrete un impasto liscio e omogeneo. Ricavatene una palla e avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per circa 30 minuti.ò Trascorso questo tempo potete iniziare a tirare la pasta. Potete scegliere di utilizzare il mattarello oppure la macchina sfogliatrice. Una volta ottenuta la sfoglia procedete a ripiegarla su sè stessa formando un lungo rotolo di pasta e con l'aiuto di un coltello tagliate delle striscioline di pasta quanto più sottili possibile. Apritele e adagiate i tagliolini sulla spianatoia per lasciarli asciugare qualche minuto.

Prendete una pentola molto capiente, riempitela con acqua e mettetela sul fornello. In una padella mettete il burro e una generosa grattugiata di tartufo nero. A fuoco basso fate rosolare lentamente il composto. Nel frattempo se l'acqua della pasta ha raggiunto il bollore mettete il sale e poi i taglioni. Appena la pasta sarà cotta versatela nella padella e mescolate. Prima di servire, aggiungete sopra ogni piatto un altro po’ di tartufo e, se gradito, un po’ di parmigiano grattugiato.

La ricetta

Volete concedervi un peccato? Avete voglia di farvi una coccola? Bene, allora prendete spianatoia, mattarello, uova, un bel tartufo e fate i tagliolini. Un primo piatto buonissimo, pregiatissimo e che racconta tanto della tradizione culinaria non solo aretina ma italiana intera e che, malgrado tutto, è molto semplice da preparare. Per raggiungere un risultato davvero soprendente vi consigliamo di prediligere tartufi provenienti dal Casentino o dalla Valtiberina. In entrambe le vallate non mancano negozi, botteghe e piccoli rivenditori che propongono queste stupende pepite scovate tra nei meandri più reconditi dei propri boschi.

(ClaFa)

Un calice in abbinamento

Il piatto più celebre del genere, i tajarin piemontesi, sono conditi rigorosamente con pregiato tartufo bianco d'Alba. Sono consigliati in abbinamento vini bianchi, anche spumanti, ma per tradizione non sono esclusi i rossi. Il miglior compromesso in questo senso potrebbe essere proprio un Dolcetto di Diano Alba Docg. Anche se a volte vengono consigliati abbinamenti con vini a base nebbiolo, tra i langaroli più celebri ci sono ovviamente Barolo Docg e Barbaresco Docg con le loro innumerevoli e pregiatissime sottozone e menzioni geografiche. Attenzione però, i vini a base nebbiolo possono avere un'impronta importante e sovrastare il gusto intenso, elegante ma delicato di un primo a base di tartufo. Il Dolcetto può essere una buona soluzione anche per un taglierino con tartufo toscano, ma si può scegliere anche un rosso di pregio locale come un Toscana Igt a base Pinot Nero casentinese. Consiglio personale per un abbinamento non tradizionale, ma di sicuro successo: Etna Bianco Doc a base Carricante. Fresco, elegante, minerale, saporoso: sposo ideale di un gran piatto al tartufo.

Mat.Cial.

Volete concedervi un peccato? Avete voglia di farvi una coccola? Bene, allora prendete spianatoia, mattarello, uova, un bel tartufo e fate i tagliolini. Un primo piatto buonissimo, pregiatissimo e che racconta tanto della tradizione culinaria non solo aretina ma italiana intera e che, malgrado tutto, è molto semplice da preparare. Per raggiungere un risultato davvero soprendente vi consigliamo di prediligere tartufi provenienti dal Casentino o dalla Valtiberina. In entrambe le vallate non mancano negozi, botteghe e piccoli rivenditori che propongono queste stupende pepite scovate tra nei meandri più reconditi dei propri boschi.

(ClaFa)

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Il piatto più celebre del genere, i tajarin piemontesi, sono conditi rigorosamente con pregiato tartufo bianco d'Alba. Sono consigliati in abbinamento vini bianchi, anche spumanti, ma per tradizione non sono esclusi i rossi. Il miglior compromesso in questo senso potrebbe essere proprio un Dolcetto di Diano Alba Docg. Anche se a volte vengono consigliati abbinamenti con vini a base nebbiolo, tra i langaroli più celebri ci sono ovviamente Barolo Docg e Barbaresco Docg con le loro innumerevoli e pregiatissime sottozone e menzioni geografiche. Attenzione però, i vini a base nebbiolo possono avere un'impronta importante e sovrastare il gusto intenso, elegante ma delicato di un primo a base di tartufo. Il Dolcetto può essere una buona soluzione anche per un taglierino con tartufo toscano, ma si può scegliere anche un rosso di pregio locale come un Toscana Igt a base Pinot Nero casentinese. Consiglio personale per un abbinamento non tradizionale, ma di sicuro successo: Etna Bianco Doc a base Carricante. Fresco, elegante, minerale, saporoso: sposo ideale di un gran piatto al tartufo.

Mat.Cial.

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