Gli spumini. Il candido, delicato e zuccheroso dolce dai mille nomi
Una ricetta semplicissima che si realizza con solo due ingredienti. Infinita invece la dose di pazienza richiesta
-
Categoria
Dessert -
Difficoltà
Facile -
Tempo
90 minuti
Ingredienti
- 6 chiare d'uovo
- 300 grammi di zucchero
- Infinita pazienza
Procedimento
Per prima cosa accendete il forno e sistemate il termostato a 80°. Togliete la teglia che vorrete utilizzare per la cottura degli spumini e sistematela lontano dalle fonti di calore. Prendete una ciotola capiente e montate le chiare a neve incorporandovi lentamente lo zucchero avendo cura di fare movimenti dal basso verso l'alto così da evitare che si smontino gli albumi. Imburrate la teglia oppure adagiatevi della carta da forno e sistematevi il composto creando dei piccoli moncelli. Per i più esperti è possibile anche utilizzare la sac à poche per conferire agli spumini una forma più armoniosa. Alcuni aggiungono delle gocce di alchermes alle chiare montate così da rendere i dolcetti color rosa confetto. Una volta sistemati nella teglia infornate e fate cuocere per per circa un’ora/un’ora e mezza a 80-90°.
La ricetta
Lo spumino è uno di quei dolci che, prima o poi, ognuno sperimenta nel forno di casa propria. Il successo della ricetta dipende molto dalla dose di pazienza e abilità della massaia o del pasticcere. Il segreto della sua riuscita sta soprattutto nella cottura che deve essere lenta e a temperature poco elevate. L'invenzione di questo preparato è da rintracciare soprattutto nei conventi. Le monache, notoriamente abili nella realizzazione e confezione di dolci, erano solite realizzarli dopo aver impastato e assemblato altre leccornie. Con le chiare avanzate e con il forno quasi spento, ecco che questi candidi moncelli prendevano forma. Chiamati con apellativi differenti - poppe di monaca, zuccherini, sospiri - internazionalmente sono definiti, non troppo correttamente, "meringhe" e rappresentano un caposaldo della pasticceria internazionale.
(ClaFa)
Un calice in abbinamento
Non è facile trovare un vino la cui struttura non sovrasti questo dolce delicato. Basta infatti un po' d'alcol per bilanciare la succulenza indotta dalla croccante masticazione e ovviamente freschezza per supportare lo zucchero presente nel dolce. Per concordanza, dobbiamo scegliere un vino altrettanto dolce. Possiamo provare in questo caso un Moscato d'Asti Docg, un vino fermo ottenuto dallo stesso vitigno del noto spumante da dessert nella stessa vocatissima zona di produzione. Giallo paglierino, aromatico, profumi floreali e fruttati freschi, grado alcolico intorno ai 5°, ottima spalla acida, eleganza e mineralità.
(Mat.Cial.)
Lo spumino è uno di quei dolci che, prima o poi, ognuno sperimenta nel forno di casa propria. Il successo della ricetta dipende molto dalla dose di pazienza e abilità della massaia o del pasticcere. Il segreto della sua riuscita sta soprattutto nella cottura che deve essere lenta e a temperature poco elevate. L'invenzione di questo preparato è da rintracciare soprattutto nei conventi. Le monache, notoriamente abili nella realizzazione e confezione di dolci, erano solite realizzarli dopo aver impastato e assemblato altre leccornie. Con le chiare avanzate e con il forno quasi spento, ecco che questi candidi moncelli prendevano forma. Chiamati con apellativi differenti - poppe di monaca, zuccherini, sospiri - internazionalmente sono definiti, non troppo correttamente, "meringhe" e rappresentano un caposaldo della pasticceria internazionale.
(ClaFa)
Un calice in abbinamento
Non è facile trovare un vino la cui struttura non sovrasti questo dolce delicato. Basta infatti un po' d'alcol per bilanciare la succulenza indotta dalla croccante masticazione e ovviamente freschezza per supportare lo zucchero presente nel dolce. Per concordanza, dobbiamo scegliere un vino altrettanto dolce. Possiamo provare in questo caso un Moscato d'Asti Docg, un vino fermo ottenuto dallo stesso vitigno del noto spumante da dessert nella stessa vocatissima zona di produzione. Giallo paglierino, aromatico, profumi floreali e fruttati freschi, grado alcolico intorno ai 5°, ottima spalla acida, eleganza e mineralità.
(Mat.Cial.)