rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024

Pici all'aglione: come stenderli, come gustarli e come non rovinarli

La ricetta è una preparazione semplicissima che si avvale di un grande e nobilissimo prodotto che è proprio l'aglione della Valdichiana

  • Categoria

    Primo
  • Difficoltà

    Facile
  • Tempo

    60 minuti
  • Dosi

    Quattro persone
  • 400 gr di farina 00
  • 100 gr di farina di semola fine
  • acqua qb
  • sei spicchi di aglione
  • 400 gr di polpa di pomodoro
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • sale qb
  • pepe nero qb
  • olio extravergine d'oliva qb

Procedimento

Come prima cosa preparate i pici. In una ciotola uniere la farina 00 a quella di semola. Aggiungete 1 cucchiaio d’olio e gradualmente l’acqua. Impastate il tutto con una forchetta fino al raggiungimento di un impasto liscio ed elastico. Lavorate l’impasto sulla spianatoia per circa 10 minuti. Lasciate poi riposare sotto a un telo per 20 minuti. Successivamente tirare la pasta con un mattarello, raggiunto lo spessore voluto tagliate la pasta a striscioline sottili e poi allungateli fino a formare i pici. Fateli riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente.

Per il sugo all'aglione scaldate in un tegame 3 cucchiai d’olio assieme agli spicchi d’aglio finemente triturati. Fate imbiondire il trito e poi spegnete il fuoco e lasciate riposare per 5 minuti. Versate quindi la polpa di pomodoro, lo zucchero, sale e pepe. Fate sobbollire il composto e spegnete definitivamente. Nel frattempo lessate i pici in abbondante acqua salta, conditeli col sugo e buon appetito.

La ricetta

Se non siete gente impavida non ci provate neanche. Per mangiare i pici all'aglione serve uno slancio che non tutti hanno. Si perché, per quanto delicato e digeribile, è pur sempre aglio. Però attenzione, in questo caso le dimensioni contano eccome perché in tutta la Penisola non c'è un altro prodotto simile che conferisca accenti così specifici alle pietanze.

Il modo migliore di gustarlo è sottoforma di salsa. Coi pici è la morte sua perché, per chi non lo sapesse, questa pianta viene coltivata nella Valdichiana più profonda, quella confinante con il Senese. Pochissimi sanno che l'aglione è una varietà specifica con caratteristiche di gusto e digeribilità diverse dall’aglio comune. "Allium ampeloprasum var. Holmense" è una pianta orticola coltivata nel territorio della Valdichiana e Val d’Orcia e che recentemente oggetto di importanti approfondimenti da parte di varie associazioni e consorzi che ne hanno incentivato la commercializzazione, coltivazione e produzione.

(ClaFa)

Un calice in abbinamento

Tendenza dolce e tendenza acida, queste le caratteristiche principali del piatto che vanno bilanciate. Il richiamo forte è quello per un bianco fermo, un abbinamento territoriale da provare è senz'altro con il principe dei vitigni della zona, il trebbiano: come ad esempio nella versione Valdichiana Vergine Bianco Doc, oppure, a poco distanza, Orcia Bianco Doc. Un matrimonio ideale potrebbe essere con un vino laziale come il Frascati Doc Superiore.

(Mat.Cial.)

Se non siete gente impavida non ci provate neanche. Per mangiare i pici all'aglione serve uno slancio che non tutti hanno. Si perché, per quanto delicato e digeribile, è pur sempre aglio. Però attenzione, in questo caso le dimensioni contano eccome perché in tutta la Penisola non c'è un altro prodotto simile che conferisca accenti così specifici alle pietanze.

Il modo migliore di gustarlo è sottoforma di salsa. Coi pici è la morte sua perché, per chi non lo sapesse, questa pianta viene coltivata nella Valdichiana più profonda, quella confinante con il Senese. Pochissimi sanno che l'aglione è una varietà specifica con caratteristiche di gusto e digeribilità diverse dall’aglio comune. "Allium ampeloprasum var. Holmense" è una pianta orticola coltivata nel territorio della Valdichiana e Val d’Orcia e che recentemente oggetto di importanti approfondimenti da parte di varie associazioni e consorzi che ne hanno incentivato la commercializzazione, coltivazione e produzione.

(ClaFa)

Un calice in abbinamento

Tendenza dolce e tendenza acida, queste le caratteristiche principali del piatto che vanno bilanciate. Il richiamo forte è quello per un bianco fermo, un abbinamento territoriale da provare è senz'altro con il principe dei vitigni della zona, il trebbiano: come ad esempio nella versione Valdichiana Vergine Bianco Doc, oppure, a poco distanza, Orcia Bianco Doc. Un matrimonio ideale potrebbe essere con un vino laziale come il Frascati Doc Superiore.

(Mat.Cial.)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pici all'aglione: come stenderli, come gustarli e come non rovinarli

ArezzoNotizie è in caricamento