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Giovedì, 18 Aprile 2024

Sua maestà la Parmigiana di Melanzane. Bellissima e divina

La ricetta è una delle più famose al mondo. Straordinaria, goduriosa e buonissima

  • 1,7 chili di melanzane
  • 1 chilo di passata di pomodoro
  • 500 grammi di fiordilatte
  • Parmigiano
  • 1 cipolla
  • basilico
  • olio extravergine
  • Pepe
  • sale
  • olio di semi di arachide per friggere

Procedimento

Pulite e tritate la cipolla mettetela in un tegamente con olio caldo e lasciate rosolare. Una volta appassita la cipolla unite la passata di pomodoro. Aggiungete sale e basilico fresco oltre ad un po' di acqua fresca lasciando cuocere il composto per 45-50 minuti. Tagliate la mozzarella a cubetti tenendone un pezzo da parte. Pulite le melanzane e fate delle fette di 4-5 millimetri e mettetele a riposare in una ciotola avendo cura di cospargerle di sale grosso così da far perdere l'acqua in eccesso. Trascorsa un'ora riscaldate l'olio di semi di arachide e friggete le melanzane e poi adagiatele su un pezzo di carta assorbente una volta cotte. Prendete una pirofila mettete un ramaiolo di sugo al pomodoro sul fondo e formate il primo strato disponendo le fette di melanzane, la mozzarella e il sugo. Ripetete il procedemimento fino a che non avrete ottenuto un mille foglie di melanzana, sugo e mozzarella. Per l'ultimo strato polverizzate il parmigiano grattugiato, aggiungete le foglie di basilico e il fiordilatte che avete tenuto da parte spezzettato a mano. Infornate in forno statico, già caldo a 200°, per circa 30 minuti. Trascorso il tempo di cottura lasciate riposare per 15-20 minuti prima di servire.

La ricetta

Al solo nominarla scatta l'ovazione. Le donne svengono, gli uomini lanciano grida da stadio e i bambini saltano di gioia. E non solo perché è di una bontà soprannaturale ma, anche, perché realizzarla richiede una dose infinita di amore, fatica e sudore. La parmigiana di melanzane è la regina dei piatti unici. Bella, succosa, vellutata e sublime. La lingua italiana nella sua infinita ricchezza lessicale non ha ancora inventato le parole giuste per descrivere a pieno questo meraviglioso preparato. Una pecca? Non è una ricetta aretina. Ma niente panico, in tavola è spettacolare ugualmente. Secondo alcune fonti, il nome "Parmigiana" deriverebbe dal siciliano "Parmiciana", che in dialetto indica la pila di listelle di legno delle persiane che ricordano la disposizione delle melanzane in teglia. Pochi ingredienti e risultato garantito.

ClaFa

Un calice in abbinamento

Omaggio alla Sicilia, vista l'origine del piatto, anche per quanto riguarda il vino in abbinamento. Senza indugiare troppo, andiamo sul sicuro per la zona: Etna. Possiamo cercare di fare alcune prove, per capire quale sia il miglior prodotto in abbinamento. Ma scelta una cantina che sa ben lavorare alle pendici del vulcano, troveremo vini di grande sapore, eleganti, complessi. Rosso (giovane), rosato o bianco. Non ci sono preclusioni, vista la versatilità dei prodotti. Nell'indecisione, puntate su un Etna Rosato Doc a base nerello mascalese e nerello cappuccio. Il matrimonio funzionerà.

Mat.Cial.

Al solo nominarla scatta l'ovazione. Le donne svengono, gli uomini lanciano grida da stadio e i bambini saltano di gioia. E non solo perché è di una bontà soprannaturale ma, anche, perché realizzarla richiede una dose infinita di amore, fatica e sudore. La parmigiana di melanzane è la regina dei piatti unici. Bella, succosa, vellutata e sublime. La lingua italiana nella sua infinita ricchezza lessicale non ha ancora inventato le parole giuste per descrivere a pieno questo meraviglioso preparato. Una pecca? Non è una ricetta aretina. Ma niente panico, in tavola è spettacolare ugualmente. Secondo alcune fonti, il nome "Parmigiana" deriverebbe dal siciliano "Parmiciana", che in dialetto indica la pila di listelle di legno delle persiane che ricordano la disposizione delle melanzane in teglia. Pochi ingredienti e risultato garantito.

ClaFa

Un calice in abbinamento

Omaggio alla Sicilia, vista l'origine del piatto, anche per quanto riguarda il vino in abbinamento. Senza indugiare troppo, andiamo sul sicuro per la zona: Etna. Possiamo cercare di fare alcune prove, per capire quale sia il miglior prodotto in abbinamento. Ma scelta una cantina che sa ben lavorare alle pendici del vulcano, troveremo vini di grande sapore, eleganti, complessi. Rosso (giovane), rosato o bianco. Non ci sono preclusioni, vista la versatilità dei prodotti. Nell'indecisione, puntate su un Etna Rosato Doc a base nerello mascalese e nerello cappuccio. Il matrimonio funzionerà.

Mat.Cial.

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