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Il Montebianco: un assaggio di dolce brezza paradisiaca

La ricetta del dessert tipico della tradizione pasticcera piemontese che venne ideato durante il ducato dei Savoia

  • Categoria

    Dessert
  • Difficoltà

    Facile
  • Tempo

    due ore
  • Dosi

    6 persone
  • 1 chilo di marroni
  • 50 grammi di zucchero a velo
  • 40 grammi di cacao
  • 300 grammi di panna montata
  • rhum o brandy

Procedimento

Sbucciate le castagne e lessatele in acqua leggermente salata. Una volta cotti ripuliteli dalla pellicina esterna e passateli con il passatutto. Otterrete una purea che dovrete versare in una ciotola capiente dove aggiungerete il cacao in polvere, lo zucchero a velo e un bicchiere di liquore. Miscelate tutto insieme e adagiate l'impasto su un vassoia avendo cura di creare la forma a cupola. Lasciate raffreddare il composto in frigorifero almeno per due ore. Prima di servirlo ricopritelo con della panna montata cercando di rivestire ogni centimetro.

La ricetta

C'è un tempo per concedersi qualche peccato di gola? C'è una giusta stagione per assaporare leccornie commoventi e straordinarie? Bè, in teoria la risposta sarebbe sì perché utilizzare frutta e verdura di stagione è sempre una strategia di grande successo oltre che di sani principi. Ma nonostante ciò perché rinunciare ad un cucchiaio di dolce brezza paradisiaca? La ricetta che proponiamo di seguito e quella di uno dei dolci più lussuriosi dell'intera gastronomia italiana: il Montebianco. Zucchero, cacao, liquore e tonnellate di panna montata. Una torta soffice, candida, buonissima. Tipico della pasticceria piemontese, annovera antiche origini francesi e tra le ipotesi più accreditate c'è quella che sia stato ideato durante il ducato dei Savoia. Come facile intuire il nome si riferisce al monte, a causa del suo aspetto che ricorda il candore della neve. Nonostante i natali piemontesi il dessert è particolarmente diffuso anche in Toscana e ad Arezzo. Le ragioni? Sicuramente la sua bontà e poi il massiccio utilizzo di castagne che, si sa, in provincia sono un prodotto di eccellenza. Privo di glutine è adatto ad essere consumato anche dai celiaci.

ClaFa

Un calice in abbinamento

Un dolce goloso per un vino (dolce) altrettanto goloso. Data l'origine della preparazione ci possiamo mettere a cercare qualcosa in Piemonte per essere ligi alla tradizione. Un calice di Erbaluce di Caluso Passito Riserva Docg potrebbe essere l'ideale: da uve Erbaluce, coltivate nelle colline canavesane, si ottiene un prodotto che, nella versione riserva, può essere commercializzato a partire dal 4° anno dopo la vendemmia. Ha una notevole capacità di invecchiamento: a seconda ell'età, i colori virano dall'oro all'ambra. Dolce e vibrante di freschezza, ha profumi che ricordano il miele, la frutta candita, le erbe officinali. Con il passare del tempo, si aggiungono quelli eterei, come lo smalto.

Mat.Cial.

C'è un tempo per concedersi qualche peccato di gola? C'è una giusta stagione per assaporare leccornie commoventi e straordinarie? Bè, in teoria la risposta sarebbe sì perché utilizzare frutta e verdura di stagione è sempre una strategia di grande successo oltre che di sani principi. Ma nonostante ciò perché rinunciare ad un cucchiaio di dolce brezza paradisiaca? La ricetta che proponiamo di seguito e quella di uno dei dolci più lussuriosi dell'intera gastronomia italiana: il Montebianco. Zucchero, cacao, liquore e tonnellate di panna montata. Una torta soffice, candida, buonissima. Tipico della pasticceria piemontese, annovera antiche origini francesi e tra le ipotesi più accreditate c'è quella che sia stato ideato durante il ducato dei Savoia. Come facile intuire il nome si riferisce al monte, a causa del suo aspetto che ricorda il candore della neve. Nonostante i natali piemontesi il dessert è particolarmente diffuso anche in Toscana e ad Arezzo. Le ragioni? Sicuramente la sua bontà e poi il massiccio utilizzo di castagne che, si sa, in provincia sono un prodotto di eccellenza. Privo di glutine è adatto ad essere consumato anche dai celiaci.

ClaFa

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Mat.Cial.

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