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Il Lattaiolo: un dessert che dà la carica giusta a grandi e piccini

La ricetta è una delle più antiche dell'Aretino e vanta una miriade di varianti in ogni angolo del territorio

  • Categoria

    Dessert
  • Difficoltà

    Facile
  • Tempo

    2 ore
  • 1 litro di latte
  • 6 uova
  • farina
  • 20 grammi di burro
  • zucchero
  • 1 bustina di vanillina
  • cannella in polvere
  • scorza di limone (secondo gusto)

Procedimento

Sbattete in una ciotola le uova con cinque cucchiai di zucchero. unite poco alla volta 2 cucchiai di farina, un cucchiaino di cannella e poca vanillina. Continuando a girare bene il composto aggiungete il latte. prendete uno stampo rotondo dai bordi alti, imburratelo e versateci il composto. Mettete in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti. Successivamente toglietelo, fatelo freddare bene e mettetelo in frigorifero per qualche ora. Sformatelo solo prima di servirlo e spolveratelo di zucchero a velo. E' diffusa l'aggiunta della scorza di limone grattugiata quando si sbattono le uova. 

La ricetta

Il lattaiolo è un dolce antichissimo. Se ne trova traccia in tutta la regione con particolare riferimento alle zone di montagna. Gli ingredienti utilizzati per la sua realizzazione, essendo semplici e facilmente reperibili, lo hanno reso un dessert adatto per qualsiasi famiglia. Ad Arezzo, soprattutto nell'area del Casentino e della Valtiberina, questa specialità veniva preparata anche dai meno abbienti che impiegavano nella preparazione qualsiasi tipologia di latte disponessero. Mucca, capra, pecora. Ciascuno si modula perfettamente alla ricetta garantendo gusto e apporto calorico. Innumerevoli le varianti a cominciare dall'impiego e scelta della spezie impiegati nel composto. Cannella, pepe, noce moscata. Ognuno lo aromatizzava con quello di cui disponeva senza sforzo eccessivo. Molto frequente anche la variante che vede l'impiego del miele al posto dello zucchero che, come noto, un tempo non entrava in tutte le case dei contadini. 

Dolcissimo, morbidissimo e dalle proprietà ricostituenti, questo dolce veniva utilizzato anche per "rimettere in sesto" malati, persone debilitate, partorienti e bambini.

(ClaFa) 

Un calice in abbinamento

Come detto, la regola è "dolce con dolce". Il piatto non è particolarmente strutturato ed è da abbinare con un vino semplice, non banale. Con la giusta Pai (Persistenza aromatica intensa) per reggere una preparazione dotata di speziatura e aromaticità. Va bilanciata un po' di grassezza con la sapidità del vino. E magari metterci le bollicine. Uno spumante dolce che fa al caso è certamente un profumatissimo Asti Docg. Di quelli buoni, eh.

Mat. Cial.

Il lattaiolo è un dolce antichissimo. Se ne trova traccia in tutta la regione con particolare riferimento alle zone di montagna. Gli ingredienti utilizzati per la sua realizzazione, essendo semplici e facilmente reperibili, lo hanno reso un dessert adatto per qualsiasi famiglia. Ad Arezzo, soprattutto nell'area del Casentino e della Valtiberina, questa specialità veniva preparata anche dai meno abbienti che impiegavano nella preparazione qualsiasi tipologia di latte disponessero. Mucca, capra, pecora. Ciascuno si modula perfettamente alla ricetta garantendo gusto e apporto calorico. Innumerevoli le varianti a cominciare dall'impiego e scelta della spezie impiegati nel composto. Cannella, pepe, noce moscata. Ognuno lo aromatizzava con quello di cui disponeva senza sforzo eccessivo. Molto frequente anche la variante che vede l'impiego del miele al posto dello zucchero che, come noto, un tempo non entrava in tutte le case dei contadini. 

Dolcissimo, morbidissimo e dalle proprietà ricostituenti, questo dolce veniva utilizzato anche per "rimettere in sesto" malati, persone debilitate, partorienti e bambini.

(ClaFa) 

Un calice in abbinamento

Come detto, la regola è "dolce con dolce". Il piatto non è particolarmente strutturato ed è da abbinare con un vino semplice, non banale. Con la giusta Pai (Persistenza aromatica intensa) per reggere una preparazione dotata di speziatura e aromaticità. Va bilanciata un po' di grassezza con la sapidità del vino. E magari metterci le bollicine. Uno spumante dolce che fa al caso è certamente un profumatissimo Asti Docg. Di quelli buoni, eh.

Mat. Cial.

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