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Gattò all'aretina: così buono da leccarsi le dita

Bello, buono e così godurioso che vanta una miriade di tentativi di imitazione in tutta la regione

  • Categoria

    Dessert
  • Difficoltà

    Facile
  • Tempo

    40 minuti

Per il Pan di Spagna

  • 4 uova intere
  • 150 grammi zucchero
  • 100 grammi farina 00
  • 100 grammi fecola di patate
  • 1/2 bustina lievito per dolci
  • 3 cucchiai di latte
  • scorza grattugiata di 1 limone
  • un pizzico di sale

Per la farcitura

  • 4 tuorli d’uovo
  • 3 cucchiai colmi di farina
  • 4 cucchiai colmi di zucchero
  • 1/2 litro di latte
  • una scorza di limone
  • 70 grammi di cacao amaro
  • un bicchiere di latte caldo
  • Alchermes

Procedimento

Montare a neve con un pizzico di sale le chiare. I tuorli dovranno essere montati con lo zucchero fino a diventare bianchi e spumosi. Aggiungere il latte, la scorza grattugiata del limone, la farina, la fecola ed il lievito setacciati insieme poco per volta.

Per ultimo incorporare girando dal basso verso l’alto le chiare montate a neve.

Far cuocere il composto su una teglia rettangolare rivestita di carta da forno per 10 minuti a 180°, stando attenti a non far colorire la pasta che dovrà rimanere bianca. Una volta cotta, rovesciare la pasta biscotto su un canovaccio bagnato e strizzato e con questo arrotolare la pasta lasciandola così fino a che si sarà raffreddata.

Preparare la crema pasticcera e la crema al cacao che dovranno risultare dense e lasciare raffreddare anche queste. Quando il rotolo sarà freddo stenderlo delicatamente, bagnare l’interno aiutandovi con un pennello con l’alchermes puro o mescolato al rhum o al vin santo secondo i gusti. Stendervi la crema pasticcera e poi la crema al cioccolato. Arrotolarlo nuovamente e chiuderlo in un canovaccio riponendolo in frigo per farlo compattare. Al momento di servirlo cospargere di zucchero a velo.

La ricetta

Non c'è battesimo che non abbia sul tavolo dei dessert almeno uno, o più, esemplari di gattò. Non c'è comunione, compleanno, cresima o festa casalinga che non preveda un angolo riservato a quel meraviglioso, soffice, potente e delicato dolce dove possa fare sfoggio della sua goduriosa magnificenza. Il gattò è il principe delle occasioni importanti, delle cene solenni, delle date da ricordare. Una combinazione equilibrata di dolcezza e sapore che rendere inutile ogni altro dolce. Chi nell'album di famiglia non ha foto ricordo con bottiglie di spumante affiancate dal mirabile rotolo sicuramente non è nato in provincia di Arezzo. 

Le sue origini, come si può facilmente intuire dal nome, risalgono all’epoca della dominazione francese ad Arezzo (gâteau in francese vuol dire dolce) anche se, alcuni sostengono che sarebbe nato in Umbria. Poco conta. Di fatto gli aretini sono diventati i veri custodi di una ricetta che incanta più di un fachiro. Banalizzando, il gattò è un salame dolce che da secoli costituisce il caposaldo della cucina locale. La sua preparazione richiede pazienza, una quantità infinita di amore e (soprattutto) una dose generosa di aretinità. Di seguito la nostra personale versione del gattò.

(ClaFa)

Non c'è battesimo che non abbia sul tavolo dei dessert almeno uno, o più, esemplari di gattò. Non c'è comunione, compleanno, cresima o festa casalinga che non preveda un angolo riservato a quel meraviglioso, soffice, potente e delicato dolce dove possa fare sfoggio della sua goduriosa magnificenza. Il gattò è il principe delle occasioni importanti, delle cene solenni, delle date da ricordare. Una combinazione equilibrata di dolcezza e sapore che rendere inutile ogni altro dolce. Chi nell'album di famiglia non ha foto ricordo con bottiglie di spumante affiancate dal mirabile rotolo sicuramente non è nato in provincia di Arezzo. 

Le sue origini, come si può facilmente intuire dal nome, risalgono all’epoca della dominazione francese ad Arezzo (gâteau in francese vuol dire dolce) anche se, alcuni sostengono che sarebbe nato in Umbria. Poco conta. Di fatto gli aretini sono diventati i veri custodi di una ricetta che incanta più di un fachiro. Banalizzando, il gattò è un salame dolce che da secoli costituisce il caposaldo della cucina locale. La sua preparazione richiede pazienza, una quantità infinita di amore e (soprattutto) una dose generosa di aretinità. Di seguito la nostra personale versione del gattò.

(ClaFa)

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