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Giovedì, 25 Aprile 2024

"Racconterò la mia storia di fronte al giudice", Walter De Benedetto in aula. Ad aprile la sentenza

Con grande sforzo, ma anche con grande tenacia, il  49enne di Olmo, malato di artrite reumatoide, è pronto a ripercorrere la sua storia in un'aula di tribunale di fronte al Gup Claudio Lombardo.  Una storia che è diventata emblematica nell'ottobre del 2019, quando i carabinieri sequestrarono la serra di marijuana che lui coltivava a scopo terapeutico

"Il 27 aprile sarò in aula per raccontare di fronte al giudice e alla pm la mia storia", Walter De Benedetto questa mattina ha preso parte all'udienza preliminare del processo che lo vede imputato con l'accusa di coltivazione di sostanza stupefacente. Con grande sforzo, ma anche con grande tenacia, il  49enne di Olmo, malato di artrite reumatoide, è pronto a ripercorrere la sua storia in un'aula di tribunale di fronte al Gup Claudio Lombardo.  Una storia che è diventata emblematica nell'ottobre del 2019, quando i carabinieri sequestrarono la serra di marijuana che lui coltivava a scopo terapeutico. 

La patologia di Walter infatti, causa dolori lancinanti e per alleviarli il 49 enne utilizzava medicinali a base di cannabis. "Ma - ha raccontato scrivendo la sua storia in un post su Facebook - a un certo punto non bastavano più" e vista la difficoltà di poterne avere ancora tramite la Asl,  ha deciso di coltivare in proprio la marijuana".

In seguito al sequestro della serra Walter fu iscritto nel registro degli indagati e oggi ha preso il via l'udienza preliminare. 

"Abbiamo chiesto il rito abbreviato condizionato alla presentazione dei documenti sulle condizioni di salute di Walter e sulle prescrizioni mediche - spiega il legale Claudio Miglio -. C'è un precedente importante e speriamo il giudice ne tenga conto". 

Il 49enne rischia una pena a 6 anni, ridotta di un terzo con il rito abbreviato. La sua volontà di essere presente in aula è forte, anche se ricorda che di "aver rischiato di morire venti giorni fa". Il prossimo 27 aprile è attesa la sentenza.

"Chiediamo una giustizia equa, un giudizio che valuti il singolo caso - ha spiegato ancora l’avvocato Miglio - Il caso di Walter De Benedetto merita un’attenzione particolare. l principio espresso delle Sezioni Unite nel dicembre del 2019 che prevede l’irrilevanza penale dell’uso personale deve essere applicata a questo caso nonostante la quantità sequestrata non fosse modica. Walter ha una necessità evidente, ci auguriamo che il tribunale giudichi la sua condotta come lecita e necessitata dalle sue condizioni di salute".

Meglio Legale, che da un anno si pone come ponte tra istituzioni e cittadini per aprire un dibattito e discutere i temi riguardanti la legalizzazione della cannabis, era presente ad Arezzo per sostenere il caso: "Walter è arrivato in tribunale con coraggio, quel coraggio che manca alle istituzioni per approvare riforme di buon senso come quella della coltivazione domestica. - Ha detto la coordinatrice Antonella Soldo, anche lei nel collegio difensivo di De Benedetto, insieme agli avvocagi Miglio e Lorenzo Simonetti  - Proprio a partire da questo caso rilanceremo la nostra iniziativa nelle prossime settimane per sollevare l’attenzione sul Disegno di Legge presentato in Commissione Giustizia che chiede di affrontare questo aspetto."

Ad Arezzo per sostenere Walter sono arrivati anche due parlamentari: Michele Sodano, ex Movimento 5 stelle e Riccardo Magi di Più Europa.

Solidarietà di Forum Droghe a Walter De Benedetto

Per Leonardo Fiorentini, Segretario nazionale di Forum Droghe "stamane ad Arezzo si è consumata l'ennesima barbarie di una legge criminogena. Walter De Benedetto, affetto da anni da una gravissima forma di artrite reumatoide, è stato costretto a presentarsi in Tribunale per rispondere dell'accusa di coltivazione di sostanza stupefacente in concorso con altri.  Un malato, che si coltiva una sostanza che gli è prescritta, ma che non riesce ad ottenere nella quantità sufficiente, portato davanti ad un giudice per una condotta che più di un anno fa la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha dichiarato di non rilevanza penale. Una condotta, quella della coltivazione di cannabis per uso personale, che non provoca vittime e che ha l'unico effetto di permettere a chi la usa di affrancarsi dal mercato illegale smettendo di finanziare le narcomafieEsprimo la solidarietà di Forum Droghe a Walter De Benedetto, ed il nostro ringraziamento per aver messo al servizio di tutti la sua battaglia personale. Insieme al processo contro Walter riparte il digiuno di dialogo lanciato dal sito di Fuoriluogo, sospeso durante la crisi di Governo ma che nei mesi scorsi ha coinvolto più di 300 persone. Domani digiunerò a sostegno della lotta di Walter e per ribadire le nostre richieste al Governo e al Parlamento. Chiediamo al Ministro della Salute Speranza di potenziare la produzione nazionale di cannabis terapeutica, facilitandone la prescrizione e l'utilizzo in linea con la decisione dello scorso dicembre dell'ONU che ne ha riconosciuto il valore terapeutico sottraendola al regime di maggior controllo previsto dalla tabella IV della Convenzione Unica del 1961. E poi chiediamo al Parlamento di darsi una sveglia ed affrontare il tema della decriminalizzazione e regolamentazione legale della cannabis a partire dalle proposte di iniziativa popolare e parlamentare depositate in questi anni, alcune peraltro già in discussione in commissione. Questo caso specifico - conclude Fiorentini - è un paradossale esempio di come il proibizionismo faccia più danni di quanti prodotti dalle sostanze che vorrebbe controllare. Dopo 60 anni di fallimenti della war on drugs, 31 anni dopo la legge Jervolino-Vassalli e 15 dopo la Fini-Giovanardi è tempo di cambiare rotta. Parlamento e Governo si sveglino".

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