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Cronaca

Walter, la sentenza destinata a fare storia: "Assolto perché il fatto non sussiste"

Si conclude la battaglia dell'aretino malato di artrite reumatoide che aveva allestito una serra di marijuana per usare la sostanza a scopo terapeutico e lenire i dolori. "Quella serra non era reato"

Una sentenza destinata a scrivere una nuova pagina della giurisprudenza italiana. Quella con la quale il gip Fabio Lombardo ha assolto Walter De Benedetto, il malato di artrite reumatoide finito a processo per coltivazione di sostanza stupefacente, segna un traguardo importante per tutti coloro che chiedono libertà di cura. Il 49enne di Olmo, infatti, aveva allestito una serra di marijuana per potersi procurare la sostanza necessaria a scopo terapeutico. Utilizza infatti la marijuana per lenire i terribili dolori dovuti alla sua malattia. Le quantità prescritte dai medici però sarebbero difficilmente reperibili nei canali tradizionali di approvvigionamento dei farmaci. Perciò aveva iniziato a coltivarla. Nell'ottobre del 2019, però, svolgendo controlli in seguito ad una segnalazione, i carabinieri sequestrarono l'intera serra e Walter (ed un suo amico che lo aiutava annaffiando le piante), sono finiti a processo. 

Stamani la conclusione della vicenda. E' stata la stessa pm Laura Taddei a chiedere l'assoluzione. Poi il giudice, dopo una breve camera di consiglio, ha pronunciato la sentenza: "assolto perché il fatto non sussiste".

"Ce l’abbiamo fatto, anche grazie al supporto di chi da fuori ha seguito la situazione processuale. Walter è stato assolto in quanto è stato dichiarato non colpevole di voler spacciare ciò che invece aveva necessità di consumare per uso terapeutico" hanno detto gli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio, legali di Walter De Benedetto. 

Questa mattina il 49enne non è riuscito ad essere presente in aula, come invece avrebbe dovuto. I medici hanno consigliato, visto le sue attuali condizioni di salute, di evitare lo spostamento. Avrebbe voluto parlare con il giudice, per raccontare la sua esperienza, sperando di far capire la sua situazione. Per lui lo hanno fatto i legali, che sono riusciti a portare a termine la sua istanza. 

Davanti al Tribunale per sostenere la sua causa e quella di molti altri pazienti che si trovano nelle sue condizioni si sono riuniti Meglio Legale - campagna che ha seguito il Paziente in questi mesi sostenendo il suo appello al Presidente della Repubblica -, l’associazione Luca Coscioni, i  parlamentari Caterina Licatini (M5S) e Riccardo Magi (+Europa), il segretario di Radicali Italiani Massimiliano Iervolino, esponenti di Volt e Giovani Democratici Toscana. 

Presenti anche i musicisti del gruppo  Matti delle Giuncaie che alla storia di De Benedetto hanno dedicato un brano, “Matto”, scritto da Erriquez della Banda Bardò (scomparso lo scorso febbraio). 

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