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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Parto prematuro tra le mura domestiche: "Così i volontari della Misericordia hanno aiutato il bimbo a nascere"

Il piccolo è nato con un mese di anticipo. Mamma e bambino stanno bene e dopo il parto, avvenuto prima di poter lasciare l'abitazione, sono stati portati entrambi presso l'ospedale aretino

Il 14 marzo "zia Luisa" e "zio Andrea" lo ricorderanno per tutta la vita. Ogni anno quando sfoglieranno il calendario ripenseranno a questa mattina, quando sono corsi con l'ambulanza ad aiutare una giovane gestante. Il piccolo aveva fretta di nascere: mancava infatti ancora un mese alla data prevista del parto. Ma lui, in men che non si dica, ha sorpreso la giovane mamma e i volontari della Misericordia di Arezzo che erano andati a casa sua con l'ambulanza per portarla in ospedale. Così i due volontari, Luisa e Andrea, si sono trovati di fronte a un parto già avviato e hanno prestato soccorso alla mamma, insieme ai sanitari del 118 sopraggiunti sul posto, in questo momento così delicato. 

Il tanto imprevisto quanto lieto evento è stato raccontato sulla pagina Facebook della Misericordia. 

"Questa mattina intorno alle ore 8 - si legge nel post che ricostruisce la concitata mattinata - abbiamo ricevuto dalla Centrale Operativa 118 la chiamata per un’uscita d’emergenza in codice giallo, riguardante la possibilità/probabilità di un parto imminente.

Giunti sul posto, la giovanissima mamma – alla sua prima gravidanza – in men che non si dica ha dato alla luce uno splendido bimbo, praticamente nelle mani dei nostri due soccorritori.

Di lì a poco è sopraggiunta anche l’auto medica e, insieme al medico, si è potuto così procedere a portare bimbo e mamma al Pronto Soccorso in codice rosso: il bimbo infatti è nato non a termine bensì prematuro di circa un mese e, come accade in questi casi, si è resa necessaria l’incubatrice, anche se le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni.

Insomma, alla fin fine, davvero un lieto evento per tutti! Con emozioni positive in quantità, come si percepisce anche dalle espressioni dei nostri due soccorritori in foto (che al loro rientro in sede sono stati prontamente soprannominati “Zia Luisa e Zio Andrea”)".

Un ricordo meraviglioso per i due soccorritori e per la mamma che ha trovato in loro due angeli custodi. 

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