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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Via Piave

Volantini razzisti, due anni fa un altro episodio: forse la stessa mano dietro le parole dell'odio

Era il luglio del 2017 quando per la prima volta comparvero i volantini dell'odio in via Piave. Anche all'epoca i residenti segnalarono l'episodio.

Il primo episodio si verificò nel 2017. Era la mattina dell'11 luglio quando i residenti trovarono via Piave invasa da bigliettini razzisti. Foglietti bianchi, scritti a mano - qualcuno azzarda l'ipotesi che sia proprio la stessa che si nasconde dietro il gesto di questa notte - ma con un pennarello rosso. 

Sempre le solite tre parole "Negri di m...". Un concentrato di razzismo e di odio. All'epoca a denunciare quanto avvenuto, in un post su Facebook fu il consigliere comunale Angelo Rossi:

"Francamente in vita mia - scrisse - non avevo mai assistito a un orribile episodio di razzismo di questo genere e mi preoccupa notevolmente perché è un segnale grave".

Da allora in via Piave sono successe molte cose: dalla rissa che coinvolse circa 30 persone alla vigilia del Ferragosto, alle retate antispaccio delle forze dell'ordine. Una situazione di tensione palpabile: con residenti stanchi di veder consumare reati sotto le finestre di casa e un'integrazione sempre più difficile. 

Si tratta di due episodi che hanno colpito molto Arezzo, città in cui gesti di razzismo non sono mai stati ricorrenti o radicati. "Gli aretini in realtà non sono così", commentano le forze dell'ordine che ieri mattina sono accorse sul posto e che adesso stanno indagando per trovare chi abbia compiuto un simile gesto. 

Volantini razzisti in via Piave

I volantini "della vergogna", sono stati diffusi nella notte tra giovedì e venerdì. Stando ai primi rilievi di Polizia Locale e Polizia di Stato, sono stati scritti tutti a mano, non ciclostilati, e lasciati in copiosa quantità sulla strada, in prossimità di un locale gestito da cittadini africani. 

Le prime segnalazioni ad Arezzo Notizie sono arrivate di primo mattino da residenti che, scesi in strada sono rimasti di stucco alla vista delle frasi offensive.  

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