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Cronaca

“Violenza di genere, quando le denunce fake frenano la tutela delle vere vittime”

L'appello dell'avvocato Luca Fanfani: "Minori sono le denunce false maggiori sono le possibilità di individuare in tempo i reali criminali ed evitare il peggio"

“Ogni qual volta si verifica un brutale omicidio preceduto da una o più denunce per stalking, penso al danno che fanno alla macchina della giustizia la miriade di denunce 'fake news' per stalking, molestie, minacce, maltrattamenti che inondano ogni anno le procure di tutta Italia generando un perverso effetto 'al lupo al lupo'.” Inizia così l'invito alla riflessione che l'avvocato aretino Luca Fanfani rivolge al mondo delle toghe: parole scritte nero su bianco nel profilo social del legale su Linkedin che nel giro di alcuni giorni ha ricevuto commenti e aperto un dibattito.  Il post è stato condiviso l’indomani dell’ennesimo femminicidio: quello di Alessandra Matteuzzi, la 56enne uccisa a martellate la sera del 23 agosto sotto la sua casa a Bologna, dall'ex compagno Giovanni Padovani. Dietro alla drammatica vicenda c’erano denunce e richieste d’aiuto disattese. Una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare. 

Un tema molto sentito dunque, da trattare con estrema delicatezza: perché i casi di violenza di genere sono molti, le realtà nelle quali maturano sono spesso complesse e l'invito alle vittime a denunciare i soprusi è forte oggi più che mai. Ma allo stesso tempo nelle procure italiane - stando a quanto affermato dal legale e confermato da molti commenti social di avvocati e magistrati che concordano con questa visione - si starebbe assistendo ad un fenomeno nuovo: dall'introduzione del reato di stalking nell'ordinamento giudiziario le denunce si sarebbero moltiplicate, ma in molti casi l'epilogo sarebbe l'archiviazione e molto più raramente si arriverebbe ad una condanna. I dati di Istat e ministero della Giustizia che cita Fanfani sono chiari: "Mediamente ogni anno solo per stalking vengono presentate 15.000 denunce per una media di 1.500/1.800 condanne a l'anno. Stesse proporzioni piu o meno per il reato di maltrattamenti in famiglia". Una situazione che fa pensare a denunce che il legale definisce "fake" o "strumentali" che andrebbero a ingolfare la macchina della giustizia a danno di chi ha invece inoltrato denunce reali. 
luca-fanfani“Urge un esame di coscienza anche in seno alla nostra, voglio credere ancora nobile, categoria.
Cari colleghi, può andare a letto sereno chi, tra di noi, alimenta cinicamente e strumentalmente questo denuncificio ogni qual volta c'è di mezzo una separazione o semplicemente perché è il cliente che ce lo chiede 'tanto se non gliela scrivevo io andava da un altro'?
Cari colleghi dalla denuncia facile, se polizia e procure oramai tendono sistematicamente a sottostimare questa tipologia di fatti, siete proprio sereni e sicuri di non essere corresponsabili di questa situazione?
Continuando ad invadere le procure con falsi allarmi di ogni genere e tipo, contribuiamo ad intorbidire le acque, alimentando quella palude stagnante nella quale sguazzano e si celano gli stalker, quelli veri (che sentitamente ringraziano..).
Mettiamo un freno a questa proliferazione di denunce fake, che finisce per renderci in una certa misura complici. Minori sono le denunce campate in aria maggiori sono le possibilità di individuare per tempo i reali criminali ed evitare il peggio”.

La violenza di genere è una ferita aperta e dolorosissima della società. Nel 2021 la procura di Arezzo ha aperto 348 fascicoli per “codice rosso”: tra questi ci sono anche quelli relaitivi allo stalking e alle molestie. 198 di questi casi riguardavano proprio le donne maggiorenni. Durante il lockdown, come in tutta Italia, si è avuta una impennata delle denunce. Molti procedimenti sono ancora in corso: il lavoro degli inquirenti, che su questo fronte non abbassano mai la guardia (vedi le campagne delle forze dell'ordine), vanno avanti senza sosta. Le condanne arrivano, ma ancora c'è tanto da fare. Compreso arginare quelle che potrebbero essere denunce "fake".

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