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Cronaca

Villa Wanda, il procuratore Rossi impugna la sentenza. Verso l'Appello

Il procuratore capo Roberto Rossi non ci sta e, di fronte al no sancito dal Tribunale di Arezzo alla confisca di villa Wanda, ha deciso di impugnare la sentenza. Il caso sarà riaperto in appello, il ricorso infatti è già stato presentato ed è solo...

Il procuratore capo Roberto Rossi non ci sta e, di fronte al no sancito dal Tribunale di Arezzo alla confisca di villa Wanda, ha deciso di impugnare la sentenza. Il caso sarà riaperto in appello, il ricorso infatti è già stato presentato ed è solo questione di settimane l'avvio del nuovo procedimento.

Stando a quanto sostenuto dal procuratore la villa, attualmente di proprietà di una società di Pistoia alla quale fanno capo l'ultima moglie di Gelli, Gabriela Vasile, e il nipote Alessandro Marsili, andrebbe confiscata perché all'epoca dell'acquisto - contrariamente da quanto affermato nel suo verdetto dal giudice Fruganti - Gelli, pur non essendo formalmente coinviolto in gravi vicende giudiziarie, aveva un ruolo ben preciso, era entrato nella Massoneria rivestendo un ruolo di enorme potere.

Un aspetto quello dell'appartenenza alla Massoneria che, secondo i legali degli eredi ( Stefano Buricchi, Gianluca Castigli, Alessandro Calussi, Raffaello Giorgetti, Loriano ed Enrico Maccari, Riccardo Scandurra) non implicherebbe nulla di particolare.

Adesso dunque la palla passa al Tribunale di Firenze, e la bellissima - anche se malandata - villa Wanda resta al centro della contesa.

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