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Cronaca

Vigili di quartiere, ad Arezzo ne arriveranno sei. Per tre anni saranno pagati dalla Regione

Via libera della giunta per alzare la soglia di sicurezza reale e percepita: previste ottanta assunzioni in quindici comuni. Le amministrazioni locali dovranno individuare le zone della città dove intervenire

C'è la sicurezza reale e c'è quella percepita. Entrambe sono uno dei problemi più pressanti per le amministrazioni locali, costrette a barcamenarsi tra la necessità di tutelare i propri cittadini e far quadrare i bilanci pubblici. Un aiuto arriva dalla Regione, che sta per dare il via alla sperimentazione sui vigili di quartiere: ne verranno assunti 80 in quindici comuni toscani per una spesa di tre milioni ogni anno, interamente a carico di palazzo Panciatichi per il prossimo triennio. Si tratta di un modo per alzare la percezione di sicurezza nelle città, con pattuglie a piedi che, lavorando nelle strade e nei quartieri più delicati, opereranno nella realtà quotidiana e diventeranno punto di riferimento per i commercianti e deterrente per le persone poco oneste.

L'idea era stata lanciata nei mesi scorsi, accanto alla richiesta di un innalzamento della dotazione organica delle forze dell'ordine, che risulta insufficiente anche in Toscana. I dettagli sono stati messi a punto dopo ottobre. Sono state trovate le risorse e ieri è arrivato il via libera dalla giunta, che definisce l'elenco della città dove gli ottanta vigili di quartiere, pagati dalla Regione, inizieranno ad operare: quindici comuni dove, negli ultimi tre anni, più alto è stato l'indice di furti e rapine, reati legati al traffico di stupefacenti, violenze sessuali, minacce, lesioni e percosse.

Il primo elenco comprende Viareggio, Pisa, Firenze, Massa, Prato, Livorno, Lucca, Pistoia, Grosseto e Arezzo. In queste dieci città sono previste tre coppie di vigili di quartiere distribuite in altrettanti turni giornalieri, a spese della Regione. Ci sono anche Campi Bisenzio, Pontedera, Sesto Fiorentino, Empoli e Piombino, che, con il sostegno della Regione, potranno avere ciascuno una coppia di vigili di quartiere al giorno

L'assessore alla sicurezza, Vittorio Bugli, ha spiegato le finalità del progetto. Gli agenti dovranno svolgere esclusivamente questo servizio e trascorsi i primi tre anni i Comuni si impegnano a garantire la continuità del progetto, fino al 2023, sostenendone integralmente la spesa.

"Il nostro progetto prevede un finanziamento per tre anni, dal 2019 al 2021, per l'assunzione a tempo indeterminato di personale di polizia municipale da destinare alla polizia di prossimità. Servono comunque politiche trasversali e così, accanto ai progetti che riguardano la videosorveglianza (3 milioni e 250 mila euro di finanziamenti distribuiti dal 2016, con 171 progetti in ben 228 comuni ndr) abbiamo avviato negli ultimi due anni una decina di progetti speciali per la rivitalizzazione di luoghi difficili in altrettante città, nella consapevolezza che un quartiere vissuto, animato da negozi e con piazze che si riempiono di gente, possa essere un antidoto al senso di insicurezza".

Anche la riqualificazione urbanistica (un milione di investimento) delle città aiuta ad alzare il livello della sicurezza: una buona o cattiva progettazione degli spazi pubblici non è indifferente. La Regione, negli ultimi anni, ha finanziato otto progetti in altrettanti comuni, per quasi 44 milioni (i cosiddetti Piu) per migliorare e incrementare la disponibilità di servizi sociali, culturali e ricreativi o la mobilità in aree marginali o degradate.

Riguardo i vigili di quartiere, la giunta regionale ha approvato anche lo schema di accordo, che dovrà essere firmato con Anci, che delinea i contenuti principali del progetto. Il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra Anci e Regione ma anche tra polizia municipale e le altre forze dell'ordine.

"Il progetto per i vigili di prossimità rappresenta una grande opportunità. Un modello innovativo, di collaborazione fra le istituzioni, che viene incontro all'esigenza dei sindaci di dare risposte operative e concrete ai cittadini sul fronte della sicurezza. Abbiamo lavorato insieme alla Regione, per individuare i criteri più idonei a scegliere i luoghi della sperimentazione e siamo certi che i risultati non tarderanno a manifestarsi, anche grazie alla stretta collaborazione dei nostri agenti di polizia municipale con le altre forze dell'ordine".

I Comuni individuati dovranno adesso elaborare specifici progetti modulati sulle proprie peculiari problematiche e declinati sulla realtà locale, individuando in particolar modo le zone della città in cui andranno ad intervenire i vigili di quartiere. I progetti saranno presentati alla Regione, che li dovrà approvare e finanziare. 

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