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Processo Banca Etruria, Faltoni (Fabi): "A Maccarone fu impedito il salvataggio". Oggi in aula Lapini e consulenti

Prosegue il procedimento sulla bancarotta dell'istituto di credito aretino

All'indomani dell'udienza del processo per il crac di Banca Etruria, arriva il commento della Fabi,  la Federazione Autonoma Bancari.

"Una testimonianza molto attesa e importante quella di Salvatore Maccarone, presidente Fitd - ha spiega Fabio Faltoni, segretario provinciale - dato che questo organismo avrebbe potuto salvare BancaEtruria, ma gli venne impedito."

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"Come ricordiamo - dice Faltoni ripercorrendo gli ultimi fatidici mesi del 2015 -, quattro banche “regionali” in difficoltà, tra le quali quella aretina, vennero sottoposte ad un decreto di “risoluzione” nel novembre del 2015, un decreto che comportò – oltre che la fine delle banche – anche la cancellazione delle obbligazioni subordinate e delle azioni. Questo strano decreto, che recepiva - secondo noi in maniera anomala e sbagliata – una direttiva UE sui salvataggi bancari, provocò gravi danni ai risparmiatori dell’Etruria e anche ai dipendenti, con una lunga e dolorosa serie di processi a loro carico e a carico di quelli che ne erano i vertici, processi ancora in corso.

La cosa grave è che tutto ciò si sarebbe potuto evitare benissimo, se solo si fosse permesso nel 2015 l’intervento del FITD – Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, resosi disponibile a salvare le quattro banche. La Commissaria UE alla Concorrenza Vestager vietò l’intervento del Fondo in quanto, disse, si sarebbe trattato di un improprio “aiuto di Stato”. A tale divieto seguì il decreto di risoluzione e tutto il resto. Ora, dato che il Fondo opera solo attraverso risorse economiche delle banche italiane, la Commissione UE alla Concorrenza commise un tragico errore, nel vietare il salvataggio delle banche, come anche noi denunciavamo. Infatti, di recente, il Tribunale UE e la Corte di Giustizia hanno finalmente – dopo sei anni! – sentenziato che il FITD avrebbe potuto salvare BancaEtruria e le altre tre banche, proprio perché avrebbe usato solo soldi privati, appunto quelli delle banche aderenti".

Intanto oggi il processo prosegue. Sarà chiamata a testimoniare Anna Nocentini Lapini, ex membro dell'ultimo cda dell'istituto di credito. Lapini doveva deporre ieri, ma non era presente per precedenti "impegni lavorativi improrogabili". Il giudice Giovanni Fruganti non ha ritenuto valida questa giustificazione e ha così disposto la convocazione coatta per questa mattina.

Con la giornata di oggi si concluderà l'ascolto dei testimoni e inizierà quello dei consulenti. Sono 13 in tutto e verranno chiamati a deporre tra l'udienza di oggi e quelle di giovedì e venerdì della prossima settimana. In particolare, questa mattina sarà ascoltato Poggiali che illusterà incalzato dalle domande di difensori e pm aspetti particolari relativi alle questioni dei fidi.

Il procedimento si avvia dunque alle sue ultime battute ed è presumibile che una sentenza possa arrivare entro la fine del mese di aprirle. 

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