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Tre aretini con il furgone dell'Arezzo al campo profughi in Polonia: "Famiglia ucraina in fuga tornerà in città con noi"

Si tratta del consigliere comunale Perticai, dell'infermiere Paolini e del custode del rifugio Sassaia Gallastroni. Il furgone all'andata carico di alimenti a lunga conservazione del valore di migliaia di euro tornerà con a bordo una mamma ucraina e i suoi due bambini

C'è una mamma con due bambini in fuga da Kiev, in treno cerca di raggiungere il check point alla frontiera con la Polonia. Al di là c'è un furgone bianco con tre aretini a bordo che li astanno aspettando. Sono partiti ieri sera alle 23 dalla chiesa della Sassaia di Rigutino diretti al campo profughi che si trova al confine con l'Ucraina nella città di Przemysl. Il mezzo è pieno di derrate alimentari e qualche gioco per bambini, sono stati raccolti in pochi giorni seguendo l'istinto di questi tre uomini che hanno deciso di non poter stare fermi, di voler dare un seppur piccolo contributo di fronte all'immane tragedia che si sta consumando alle porte dell'Europa.

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Così il consigliere comunale Piero Perticai, l'hospitalero del rifugio la Sassaia Giovanni Gallastroni e l'infermiere del San Donato Luca Paolini hanno viaggiato tutta una notte e un giorno, superando anche qualche problema tecnico del momento, sorveglieranno il mezzo nella seconda notte e domani mattina sono pronti a consegnare il prezioso carico per i bisogni primari dei profughi ucraini. Poi scatterà l'attesa più importante, quella della famiglia in fuga. "Li aspettiamo per portarli ad Arezzo, siamo già in accordo con protezione civile e questura. Nel frattempo ci siamo scambiati qualche messaggio, speriamo non succeda niente a loro mentre scappano" commenta emozionato Piero Perticai raggiunto telefonicamente durante il viaggio mentre si trovava a un'ora e mezzo da Cracovia e poi aggiunge "non vogliamo pubblicità, noi siamo partiti per aiutare la gente che soffre, non potevamo stare fermi di fronte a tutto questo."

Un gesto coraggioso e pieno di umanità di fronte alla guerra d'invasione della Russia contro l'Ucraina.

Il viaggio è stato agevolato anche da un aiuto che si è rivelato fondamentale. Il furgone è stato messo a disposizione dalla Società Sportiva Arezzo ed è stato consegnato la sera della partenza proprio dall'amministratore delegato Sabatino Selvaggio. "Sono situazioni in cui si sente forte il bisogno di fare qualcosa per dare un aiuto alle persone sotto questa attacco ingiustificabile" ha commentato l'Ad amaranto "ne abbiamo parlato per caso domenica a fine partita con gli assessori Casi e Scapecchi e abbiamo deciso di dare il nostro piccolo contributo". Così il mezzo è stato caricato di beni e un gagliardetto con il Cavallino rampante attaccato al parabrezza ha accompagnato tutti verso un viaggio della speranza.

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