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Cronaca

Vaiolo delle scimmie dichiarato emergenza sanitaria globale. Ad Arezzo uno dei primi casi italiani

Alla conoscenza della malattia a livello globale ha contribuito anche l'Unità di malattie infettive dell'ospedale San Donato di Arezzo, grazie a uno studio pubblicato assieme allo Spallanzani

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMas) ha dichiarato che il vaiolo delle scimmie è una "emergenza sanitaria globale", lanciando così il massimo dell'allerta sanitaria. L'ultima emergenza del genere dichiarata dall'Oms è stata quella del Covid-19 nel 2020.

Il caso aretino e lo studio del San Donato

Anche la provincia di Arezzo ha presentato un caso della patologia (uno dei primi in Italia), con il ricovero negli scorsi mesi di uno dei pazienti colpiti all'ospedale San Donato. La persona è poi tornata a casa a fine maggio. Alla conoscenza della malattia a livello globale ha contribuito anche l'Unità di malattie infettive dell'ospedale San Donato di Arezzo, grazie a uno studio pubblicato assieme allo Spallanzani.

La diffusione della malattia

La nuova emergenza sanitaria è stata annunciata in una conferenza stampa ieri dal direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha riferito che al momento si contano oltre 16mila casi in 75 Paesi. La decisione - spiega Today - è arrivata nonostante il parere contrario del comitato di emergenza per la malattia, composto da 15 esperti (lo stesso Tedros ha rivelato che nove di loro erano contrari e sei a favore). In Italia al momento sono 407 i casi registrati. Con questa, sono tre le emergenze sanitarie internazionali in vigore nel mondo, dopo quella dichiarata da fine gennaio 2020 per il Covid e quella attivata dal 2017 da gravi focolai di poliomielite in paesi come Pakistan, Afghanistan o Nigeria. Tedros ha spiegato che la decisione tiene però conto di fattori come il rapido aumento dei casi (da giugno sono quintuplicati) e la sua presenza in Paesi in cui la malattia non era mai stata rilevata prima. In tal senso, il direttore ha anche annunciato che il rischio di contagio in Europa, dove è stato rilevato l'80% dei casi, viene portato da livello 'moderato' ad 'alto'. Resta invece 'moderato' nel resto delle regioni del pianeta, compresa l'Africa centrale e occidentale, dove la malattie è endemica e dove si sono registrati i decessi.

Gruppi di maggior concentrazione

Tedros ha sottolineato che, nonostante l'allerta globale, l'epidemia "si concentra soprattutto negli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini e con più partner" (98% dei casi per ora), gruppo per il quale ha chiesto sostegno attraverso campagne di assistenza sanitaria e di informazione sulla malattia. Questo, ha assicurato, deve essere fatto con metodi che tutelino i diritti umani delle comunità colpite, poiché, ha affermato, "lo stigma e la discriminazione possono essere pericolosi come qualsiasi virus". L'esperta di vaiolo dell'Oms, Rosamund Lewis, ha aggiunto che il fatto che i casi siano ora concentrati quasi esclusivamente in un unico gruppo può aiutare a controllare l'epidemia.

Decorso positivo nella maggioranza dei casi

Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva causata dal virus Mpxv - spiega il Post - "ed è diffuso nei primati non umani (come suggerisce il nome) e in alcune specie di piccoli roditori, soprattutto in Africa. L’infezione si trasmette da questi animali agli esseri umani attraverso la saliva e altri fluidi, oppure in seguito a un contatto diretto. Una persona infetta può in alcune circostanze contagiarne un’altra, per esempio attraverso gocce di saliva, contatti con ferite o liquidi biologici infetti, ma le vie di trasmissione umano-umano non sono ancora completamente chiare e sono considerate rare dagli esperti. Nel giro di pochi giorni chi contrae il virus sviluppa sintomi tipici delle infezioni virali come febbre, dolori muscolari, mal di testa, spossatezza e ingrossamento dei linfonodi. La malattia causa poi la comparsa di vescicole e pustole sul viso e in seguito sulle mani e sui piedi, che possono rivelarsi molto pruriginose e con la formazione di croste. Il vaiolo delle scimmie ha nella maggior parte dei casi un decorso positivo. I sintomi si attenuano e scompaiono in un paio di settimane, senza la necessità di dover seguire particolari terapie".

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