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Cronaca

Espulso, rientra in Italia con il cognome della moglie ma la Stradale non si fa ingannare

Arrestato dagli uomini della Polstrada di Battifolle, il cittadino albanese sarà sarà accompagnato alla frontiera

Era stato espulso dall'Italia nel 2019 e per cinque non avrebbe dovuto rimetterci piede. E invece il cittadino straniero in questione ha provato ad impiegare uno stratagemma. Utilizzando il cognome della moglie stava viaggiando in A1 quando all'altezza di Arezzo lo hanno fermato gli uomini della Stradale. I documenti raccontavano una storia diversa dalla realtà perchè parlavano di un uomo in Italia da pochi mesi ma che eppure conosceva fin troppo bene l'italiano, tanto da parlarlo fluentemente. Così è scattato un controllo più approfondito che hanno portato a galla la verità.

L'episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì 31 maggio, quando una pattuglia della Stradale ha intercettato e arrestato un cittadino albanese che, già espulso dal territorio nazionale, vi aveva fatto rientro senza la necessaria autorizzazione.

"Erano circa le 18.30 - si legge nella nota stampa - quando una pattuglia della Sottosezione di Battifolle, durante un controllo di routine, fermava, nei pressi del casello di Arezzo, un Fiat Doblò con targa italiana e con due persone a bordo. A una prima verifica, i due, entrambi cittadini albanesi, entrati da pochi giorni in Italia, apparivano in regola con i documenti, ma i poliziotti, insospettiti dall’italiano troppo fluente di uno di loro, decidevano di approfondire i controlli giungendo a scoprire come proprio questi avesse cambiato il suo cognome con quello di sua moglie. E questo perché era già stato espulso dal Prefetto di Firenze a febbraio 2019 e per i successivi 5 anni, senza autorizzazione, non sarebbe più potuto rientrare in Italia. L’uomo invece, utilizzando questo stratagemma era, nonostante l’espulsione a suo carico, più volte entrato e uscito indisturbato dal territorio dell’Unione Europea; fino a ieri quando gli investigatori della Polizia Stradale aretina, sottoponendolo a peculiari accertamenti, hanno scoperto l’irregolarità sul territorio italiano. Tratto in arresto, dopo l’udienza di convalida e il connesso giudizio direttissimo, sarà accompagnato immediatamente alla frontiera".

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