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Cronaca

Un anno di notizie: dalla cronaca allo sport, dalla cultura alla politica. Ecco cosa è accaduto nel 2017

E' stato un anno intenso: notizie di cronaca e di sport, vicende giudiziarie e vicende politiche, scoperte archeologiche ed eventi culturali. L'Aretino in questo 2017 non si è fatto mancare nulla. Ecco una sintesi delle notizie più importanti che...

E' stato un anno intenso: notizie di cronaca e di sport, vicende giudiziarie e vicende politiche, scoperte archeologiche ed eventi culturali. L'Aretino in questo 2017 non si è fatto mancare nulla. Ecco una sintesi delle notizie più importanti che sono state pubblicate sulle colonne di Arezzo Notizie.

GENNAIO

Mense, genitori infuriati per dosi ridotte

E' stata la polemica di inizio anno: “Mio figlio è tornato a casa con la fame alle 13:30” racconta un padre, “mia figlia mi ha detto che non gli hanno servito la pasta quando l’ha richiesta”aggiunge una mamma. A far infuriare i genitori aretini il fatto che le grammature erano state diminuite: cioè le porzioni nei piatti dei bambini, non c’è la possibilità di servire loro per due volte la stessa pietanza anche se la richiedono e non ci sono alternative per piatti che non piacciono, come ad esempio le polpette di pesce. Una protesta vibrante che ha portato all'aumento del 10 per cento delle grammature.

Morte Niki Giustini

Il popolare comico Niki Giustini, irlandese di nascita ma cresciuto in Valdarno, è morto la mattina del 4 gennaio all’ospedale di Cisanello (Pisa), dove era ricoverato da quasi un mese a seguito di un malore. Conosciutissimo, era un personaggio che aveva conquistato il cuore degli aretini. Tra i sui personaggi cult c'era anche Pino Caroti da Rigutino, la figura di contadinotto che interagiva con il conduttore Carlo Conti in Vernice fresca. “Solare ed eclettico, Niki, ha fatto sorridere e divertire tutta l’Italia con le sue battute e il suo inconfondibile dialetto valdarnese”, ha detto Maurizio Viligiardi.
Morì nel furgone, mentre i genitori lavoravano: condannati

Sono stati condannati a due anni per omicidio colposo i genitori del piccolo Adam Banelli. Giudicati con rito abbreviato, madre e padre sono stati ritenuti colpevoli dal gip Piergiorgio Ponticelli. Il pm Elisabetta Iannelli, che aveva condotto le indagini, aveva chiesto una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Per la mamma del piccolo è stata disposta la sospensione della pena. Per lei la vicenda giudiziaria si conclude definitivamente. Diversa la situazione per il padre: l’uomo aveva alle spalle un precedente pertanto la difesa, sostenuta dall’avvocato Gabriele Tofi, ricorrerà in appello e in seguito, se ci fosse una conferma della condanna, ha dichiarato di aver intenzione di chiedere l’affidamento a servizi sociali.


FEBBRAIO


Sono partiti i lavori all'Acquedotto Vasariano. Dallo scorso febbraio l'imponente opera idraulica è stata sottoposta a restauro: i lavori hanno riguardato la risistemazione degli intonaci, con la supervisione della Soprintendenza, e anche della condotta che porta l’acqua alla fontana di piazza Grande, che registrava delle perdite. Gli interventi sono durati fino a fine novembre.


Uccide il padre con due colpi di fucile

Era la notte tra il 26 e il 27 febbraio scorso quando a Lucignano, in una casa di campagna, si consumò la tragedia. Giacomo Ciriello, 18 anni, viveva da poco tempo con il padre Raffaele. Tra i due i rapporti non erano idilliaci. A complicare le cose la difficile separazione tra i genitori che aveva segnato profondamente l’infanzia del giovane. Era da poco passata la mezzanotte e il padre, artigiano titolare di una carpenteria metallica, era appena rincasato.Il figlio e lo stava aspettando con in braccio la doppietta che era detenuta in casa e ha fatto fuoco sparandogli al volto. Il proiettile ha colpito il 51enne sotto lo zigomo sinistro, non lasciandogli scampo. Poi Giacomo ha contattato le forze dell’ordine per costituirsi: “Ho ucciso mio padre”, ha detto.
Adesso Giacomo si trova agli arresti domiciliari presso una casa famiglia di Prato. Qui sta proseguendo il suo percorso di recupero. Tra le mura di quella struttura dove si è ambientato ha realizzato quanto accaduto, ha capito che lo aspetta un processo. E che il suo futuro e il resto della sua vita resteranno per sempre segnati da quella drammatica notte.

MARZO

Trovata morta in una villa a Cesa

Era la tarda mattinata di sabato 11 marzo quando S.S, 19enne, fu trovata dalla proprietaria di una villetta data in affitto a Cesa. La giovane, di origini marocchine ma residente a Sansepolcro, era arrivata lì due giorni prima insieme a due uomini che avevano affittato la casa. Quel giorno avrebbero dovuto riconsegnare le chiavi, ma nessuno si presentò, così la proprietaria entrò nell’abitazione e scoprì la tragedia. La giovane fu trovata riversa sopra a un letto, avvolta solo in un asciugamano. Si era presa cura di sé, si era appena fatta una doccia. Poi il malore e la morte probabilmente nel cuore della notte. Nell’abitazione furono trovati residui di marijuana fumata, numerose bottiglie di birra e una confezione vuota di pillole anti depressive. Un quadro che fece supporre agli investigatori, coordinati dalla pm Angela Masiello, che prima della morte si sia consumato un festino. Dei due giovani nessuna traccia per mesi: solo a dicembre uno dei due finito in manette con l'accusa di morte in conseguenza di altro reato.

Vannozzi dice addio a Colcitrone e alla lizza

Ha detto addio alla lizza dopo 23 anni di onoratissima carriera. Alessandro Vannozzi ha lasciato il quartiere - Colcitrone - e la lizza. Dopo aver portato 11 lance d'oro al quartiere. A darne notizia il direttivo rosso verde che avrebbe tentato di far tornare il cavaliere sui suoi passi, ma invano. Nella tarda serata dell'8 marzo il consiglio ha preso atto dalla volontà di Vannozzi, puntualizzando che: “il legame che lega Alessandro e tutta la famiglia Vannozzi, da sempre, al nostro quartiere, non è assolutamente in discussione, né tanto meno è in discussione l’ottimo rapporto che lo lega al consiglio direttivo intero”.

APRILE

Sventato colpo del secolo a sede centrale di Banca Etruria


L’obiettivo era il caveau della storica sede di Banca Etruria di Corso Italia. Per arrivarci avevano messo a punto un piano da film: risalire i cunicoli dove scorre il Castro fino ad arrivare sotto all’istituto di credito. Poi, in corrispondenza del “cuore” della banca, dove vengono custoditi lingotti d’oro e banconote, muoversi in verticale, scavare fino a praticare un foro nel pavimento. La banda del buco era a un passo dal mettere a segno il colpo del secolo, ma sulla sua strada ha incontrato la Polizia di Stato.

MAGGIO

Apertura del Museo dell'Oro e Minerva

E’ nel segno della Minerva che la Casa dei tesori di Arezzo si è presenta alla città lo scorso 7 maggio. Dal Palazzo di Fraternita si sono aperte le porte del percorso espositivo dedicato alle creazioni dell’oreficeria realizzate nel corso degli anni dai maestri orafi e argentieri che hanno reso il nome di Arezzo immortale. Oltre agli 82 pezzi provenienti dalla collezione Oro d’Autore ecco il ritorno della Minerva, la statua etrusca che nel 1541 venne riportata alla luce nei pressi della chiesa di San Lorenzo di Arezzo. La dea, forgiata con il rame dei monti Rognosi nel 1551 entrò a far parte delle collezioni granducali e attualmente è conservata all’interno del museo archeologico nazionale di Firenze.

Addio Banca Etruria, concluso il closing con Ubi
La banca degli aretini . Al suo posto è nata Banca Tirrenica, la nuova creatura sorta dopo il closing tra le tre good bank e Ubi, poi trasformata semplicemente in Ubi nei mesi successivi. Si chiude un'epoca per Arezzo.

GIUGNO

Dramma a Castelfranco, bimba more dimenticata in auto
E’ morta per arresto cardiaco dopo essere rimasta alcune ore chiusa nell’auto della mamma. Forse dimenticata. Una terribile tragedia si è consumata a Castelfranco di Sopra lo scorso 7 giugno. La bimba, di poco più di un anno originaria di Terranuova Bracciolini, era in arresto cardiaco quando è stata trovata in piazza Vittorio Emanuele.
E’ stata proprio la mamma, una volta uscita dal lavoro, a trovarla riversa sul seggiolino. Una tragedia immane, che ha scosso l'intera provincia e riaperto il dibattito sulla necessità di utilizzare seggiolini "salva bebè".

Giostra, Carboni ufficiale a Porta Crucifera
Un caso unico nel mondo della giostra: un cavaliere e due accrediti. E' quanto accaduto a giugno, quando sia Porta del Foro sia Porta Crucifera hanno accreditato il solito giostratore. Questo perché il cavaliere – designato come successore di Alessandro Vannozzi in rossoverde –stava rescindendo il contratto con Porta del Foro per passare a Colcitrone.

La questione è approdata anche nel Cda dell’istituzione Giostra, dove è stata cercata una mediazione tra i rettori dei due quartieri. Accordo trovato pochissimi giorni prima della giostra: Carboni è sceso in lizza con la casacca rossoverde.

Giostra del Saracino, Santo Spirito conquista la 35esima lancia d'oro



La coppia Elia Cicerchia Gianmaria Scortecci ancora una volta si è confermata la prima della classe portando a Santo Spirito la lancia d’oro numero 35.
A fare l’andatura ci ha pensato subito Gianmaria Scortecci. A lui è toccato il compito di aprire la piazza con la prima carriera. Cinque. Senza se e senza ma.
Prova ad inseguirlo Filippo Fardelli (Porta Crucifera) ma per lui arriva un quattro. Poi tenta l’impresa Andrea Vernaccini (Porta del Foro). Niente, tre punti. Ultimo Enrico Vedovini (Porta Sant’Andrea) che cerca la riscossa ma, anche lui porta a casa solo quattro punti.
Nella seconda parte la situazione non cambia di molto. Elia Cicerchia scende in lizza. Al suo fianco Martino Gianni che lo accompagna verso il pozzo. Grida, insulti, applausi e poi l’invasione di campo da parte dei quartieristi di Porta Crucifera (uno di loro è stato anche fatto allontanare dalla piazza).
Arrivato a Borgunto il cavaliere gialloblu impugna la lancia e in sella a El Chico corre verso il Buratto. Veloce, freddo, pronto a chiudere i giochi. Il tiro non è perfetto ma è comunque un . La piazza esplode in grida di gioia. I quartieristi di Porta Sant’Andrea invadono la lizza pronti a protestare contro la decisione della giuria per il punteggio assegnato.

LUGLIO

Pionta, seconda campagna di scavi: duomo vecchio sempre più vicino. Tomba di due gemellini a ridosso della cripta

Quattro settimane di scavi sul retro dell’oratorio di Santo Stefano e le prime entusiasmanti scoperte sono venute alla luce: una tomba infantile – con due neonati, quasi sicuramente due gemellini sepolti insieme – e le mura di quello che con ogni probabilità sembra essere il Duomo Vecchio. Ha dato ottimi frutti la seconda campagna archeologica a Colle del Pionta. Fortemente voluta dall’associazione Academo e dal suo presidente Mauro Mariottini e coordinata dalla professoressa Alessandra Molinari dell’università di Tor Vergata che coordina un team di 10 archeologi, ha portato a ritrovamenti di particolare interesse che a breve potranno scrivere nuove pagine nella storia di Arezzo. L’area di scavo è proprio dietro all’oratorio di Santo Stefano, laddove gli studiosi presumono potesse trovarsi la tomba di San Donato.

AGOSTO

Marconcini è argento mondiale

Medaglia d’argento per Manconcini al Mondiale di judo. Solo il tedesco Wieczerzak riesce a fermare l’atleta azzurro. Una cavalcata strepitosa quella del 28enne aretino. Un Mondiale preparato con un allenamento in Giappone e con quella pubalgia che ne ha limitato in parte il lavoro. Adesso, come un anno fa dopo Rio 2016, per Marconcini ci sono solo applausi e ringraziamenti per aver realizzato il sogno di quella medaglia.



Maxi rissa a Saione, ore di paura in città

Una violenta rissa nella zona di Saione si è verificata lo scorso 14 agosto. E’ scoppiata a Campo di Marte ed è proseguita in via Piave coinvolgendo tante persone.
Erano le 21 circa quando dalla strada, ormai triste palcoscenico di violenti episodi, si sono levati schiamazzi e urla. Decine di giovani, tutti stranieri, stavano prendendo parte ad una rissa nella quale sono state utilizzate come armi contundenti bottiglie frantumate e probabilmente anche mazze. Alcuni hanno riportato ferite e almeno in due sono stati portati al pronto soccorso.
Sul posto si sono recati Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Municipale. Un intervento massiccio per sedare quello che i testimoni hanno definito “un delirio”. La scena che molti aretini si sono trovati di fronte, infatti, è stata drammatica: grida, urla, botte e sangue. Le tracce di quanto avvenuto sono rimaste disseminate su via Piave: bottiglie rotte, qualche indumento strappato e macchie del sangue sparso.

Nei giorni successivi 5 persone sono state tratte in arresto

Ordinanza alcolici, dibattito indandescente

E' stato l'argomento caldo dell'estate: l'ordinanza sul consumo degli alcolici ha tenuto banco per settimane.

Uno scossone alla movida che si è verificato in meno di 48 ore. A pochi giorni dalla maxi rissa di Saione, gli esercizi del centro, e non solo, che somministrano e vendono alcolici si sono dovuti adeguare in pochissimo tempo.

Tre i punti salienti: dalle 19 alle 7 è stato vietato consumare bevande alcoliche e superalcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree, nelle vie, nelle piazze e nelle aree private soggette al pubblico passaggio, ad eccezione di quelle autorizzate, nell’area all’interno delle Mura Medicee, e in tutta l’area delimitata dalle vie Don Minzoni (tratto compreso tra la rotatoria con via P. Nenni e via Fratelli Rosselli), via Fratelli Rosselli, via Leonardo da Vinci (tratto compreso tra via Fratelli Rosselli e la rotatoria di via Duccio di Buoninsegna), via Duccio di Buoninsegna, viale Mecenate (tratto compreso tra via Duccio di Buoninsegna e viale Michelangelo), viale Michelangelo (compresi i giardini Porcinai), viale Piero della Francesca, via Baldaccio d’Anghiari, via Alessandro dal Borro, via Laschi e via Nenni. Sanzione 100 euro. Dalle 21 alle 7 di tutti i giorni della settimana, è stata vietata la vendita per asporto bevande alcoliche e superalcoliche di qualsiasi gradazione. Sanzione 200 euro.E poi dall’1 alle 7 di tutti i giorni della settimana, è vietato somministrare bevande alcoliche e superalcoliche di qualunque gradazione da parte di chiunque sia autorizzato o legittimato, anche nelle aree pertinenziali del pubblico esercizio. Sanzione 200 euro.

Le associazioni di categoria hanno chiesto incontri e deroghe, ma da parte della giunta nessun passo indietro: ordinanza in vigore e sanzioni.

SETTEMBRE

Giostra del Saracino, tripudio biancoverde



Porta Sant'Andrea conquista la 36esima lancia d'oro. Artefici della vittoria, confezionata come un gioiello, Stefano Cherici ed Enrico Vedovini: l’inossidabile coppia che, nonostante gli inevitabili alti e bassi, ha regalato un altro sogno al popolo bianco verde. Restano a bocca asciutta i ragazzi terribili di Santo Spirito che hanno chiuso con 8 punti, ed il popolo di Porta del Foro (che chiude con 8 punti ) ancora dopo ben 10 anni, senza lancia. Amarezza infine per Porta Crucifera che chiude la Giostra con 4 punti e una lancia persa.

Muore Sandro Sganappa

Sandro Sganappa è morto lo scorso 19 settembre. Rettore di Porta del Foro per meno di tre anni, guidò il quartiere per quattro Giostre, quelle del 2013 e del 2014. Poi, ad inizio 2015, fu colto da un malore che ha segnato il resto della sua vita. A distanza di oltre due anni e mezzo da quell’episodio, si è spento. Aveva 59 anni.

Amatissimo nel quartiere giallocremisi, Sganappa era entrato a far parte della Chimera dando un contributo di sostanza. Consigliere per più mandati, dagli anni ’90 aveva guadagnato rispetto e fiducia crescenti dei quartieristi, tanto da assumere in seguito la carica di vice rettore e poi quella di rettore. Quattro giostre all’attivo e un programma di rilancio per San Lorentino che tutt’ora prosegue, nel solco delle sue indicazioni.

Commissione Banche

Omicidio di Terranuova, uccise il marito con il mattarello

Lui era riverso per terra, nel corridoio tra la cucina e il bagno. Lei adagiata sul divano, stordita ma in grado di capire e raccontare cosa era successo. E’ questa la terribile scena che si è trovata di fronte agli occhi la figlia della coppia, che ha subito chiamato i soccorsi. Ma per il padre, Enzo Canacci di 62anni, non c’è stato nulla da fare. E’ morto, colpito dalla moglie 58enne Clara Vannini, che poi ha tentato il suicidio.

E’ stata una tragica notte quella del 26 settembre a Terranuova Bracciolini. Mentre per le strade si consumavano gli eventi della Festa del Perdono, in quella casa alle porte della cittadina, in via Le Case, ambulanza e carabinieri sono accorsi all’accorata richiesta di aiuto della giovane.

Vannini è stata arrestata e portata presso la casa circondariale di Sollicciano. Per lei è stata disposta una perizia psichiatrica: i risultati saranno consegnati dal perito nel mese di febbraio.



OTTOBRE

Omicidio suicidio, dramma della disperazione. Madre e figlio scomparsi, ritrovati senza vita a Palazzo del Pero


Ad impugnare l’arma è stato il figlio, Giancarlo Palazzi, che dapprima ha tolto la vita alla madre, Dina Sorini, e poi ha rivolto la pistola contro sé stesso. Prima però, il 67enne ha scritto una lettera nella quale ha spiegato cosa si stava celando dietro alla tragedia: la malattia di entrambi e la paura per il futuro.

U.S. Arezzo, Ferretti dice basta

Termina l’era Ferretti. L’imprenditore romano ha passato la mano, il 17 ottobre ha ufficializzato la volontà di disimpegnarsi completamente dell’Unione Sportiva Arezzo. Arrivato nel gennaio 2013 con il Cavallino in serie D, Ferretti lascia la società in acque non proprio tranquille.

Complice la crisi e lo Stato che non ha rispettato i pagamenti verso le aziende di Ferretti come lui stesso sottolinea.

Martino dice addio a Santo Spirito: "Problemi di salute"

Martino Gianni ha lasciato Santo Spirito dopo 7 anni da allenatore, 9 lance vinte in 15 giostre. Il suo contratto sarebbe scaduto oggi, 31 dicembre, ma il distacco dai bastioni maturato lo scorso ottobre e l'annuncio è stato dato il 22. Il quartiere della Colombina, con in testa il rettore Ezio Gori ha tentato di ottenere un rinnovo, ma non ci sono state le condizioni. Così il Re Mida della piazza saluta la coppia supervittoriosa, quella del triplete in un anno, delle quattro giostre vinte consecutivamente.

I motivi del distacco? Problemi ad una spalla e la probabilità di doversi sottoporre ad un intervento, ha detto.

Fusione comuni, i risultati del referendum

Il 30 ottobre si è svolto il referendum per la fusione dei comuni. In Valdarno netta l’affermazione del Sì a Laterina con il 57%, più incerto l’esito a Pergine Valdarno, dove il Sì ha vinto per un pugno di voti: 19 appena. L’affluenza è stata superiore al 50% in entrambi i casi. A Laterina hanno votato 1.537 cittadini dei 2.935 aventi diritto per una percentuale del 52,37%. A Pergine il dato è superiore: 1.600 i votanti, oltre il 60% di coloro che ne avevano facoltà (60,49%).

In Casentino, tre comuni hanno votato in maggioranza per il Sì, due invece per il No. Niente fusione dunque stando alle regole stabilite dalla Regione Toscana in base alle quali basta la maggioranza di un solo comune per far saltare tutto il banco. E Chiusi della Verna ne ha fatti saltare ben due di banchi, il primo progetto di fusione con Bibbiena e Ortignano Raggiolo dove invece la popolazione si è espressa a favore del Sì e anche il secondo progetto di fusione, quello con Castel Focognano dove ha vinto il Sì e con Chitignano dove ha vinto il No.

Addio a Bonini, Giostra in lutto

Ha impugnato il bastone del comando per numerose edizioni della Giostra del Saracino. Poi una terribile malattia lo aveva allontanato dalla manifestazione, ma il suo cuore era sempre lì, in piazza Grande. Si è spento oggi, per una terribile malattia, Dario Bonini, il maestro di campo. La straziante notizia è passata di bocca in bocca, con un triste tam tam si è diffusa nel mondo della Giostra e non solo.

Bonini dal 2006 aveva indossato le vesti del maestro di campo, ovvero la massima autorità in piazza Grande durante lo svolgimento della Giostra. Sangue freddo, determinazione, ma anche capacità di dialogare con i quartieri nei momenti più concitati della manifestazione: erano queste le caratteristiche che molti ricorderanno di lui. E poi il grande amore per i cavalli e per il mondo equestre.

NOVEMBRE

Bimbo morto al Thevenin, condannati

Secondo il giudice non hanno vigilato abbastanza su mamma e bimbo che risiedevano al Thevenin. Per questo un’assistente sociale di Pisa ed un educatore professionale di Arezzo sono stati condannati lo scorso 23 novembre per omicidio colposo per la morte del piccolo Diego.

La vicenda risale a sei anni fa. Era una mattina di giugno quando il piccolo morì all’interno della struttura dopo aver ingerito una pastiglia di Subtex, medicina assunta dalla madre che aveva problemi di dipendenze. Il bimbo aveva due anni e ingoiò la pastiglia mentre la mamma dormiva. Ieri la sentenza del giudice monocratico Fabio Lombardo. I due imputati sono stati condannati: un anno per l’educatore, sei mesi per l’assistente sociale. Inoltre dovranno risarcire con 250mila euro il padre del piccolo, 140 mila i nonni e a 80 mila gli zii.

Conclusione del restauro dell'acquedotto Vasariano

Un anno di lavori – condotti da una azienda casentinese – e l’arcata che si staglia sulla collina di San Fabiano, regalando ad Arezzo un suggestivo panorama è tornato agli antichi splendori (nella galleria fotografica qui sotto le immagini di come è oggi e come era prima l’opera).
“Il tempo ci ha assistito – commenta Pierluigi Rossi, primo magistrato della Fraternita dei Laici – e l’opera è stata restituita senza intoppi alla città. Sono stati investiti 300mila euro e siamo riusciti a risparmiare rispetto a quanto previsto inizialmente. E così con quei soldi abbiamo pensato a realizzare un ulteriore progetto già approvato. L’illuminazione dell’intera arcata”.

L’obiettivo è quello di valorizzare il bene anche nelle ore notturne, per permettere di fruire della sua vista ma anche di eventuali visite anche quando cala il buio.

Crac Banca Etruria, attesa per le richieste del pm

Tre ore e mezza di requisitoria del pm Andrea Claudiani conclusa con una lunga serie di richieste di rinvio a giudizio. E quattro imputati che hanno optato per il rito abbreviato. Si è conclusa così l’udienza di questa mattina sul crac di Banca Etruria. I legali di Giuseppe Fornasari, Luca Bronchi e Rossano Soldini (quest’ultimo accusato di bancarotta semplice) hanno inoltrato la richiesta di rito abbreviato (procedimento che prevede lo sconto di un terzo della pena, celebrato allo stato degli atti, con quanto è stato acquisito dalla Procura), mentre il legale di Alfredo Berni ha chiesto il rito abbreviato condizionato. Per questi quattro imputati, il pm andrà a chiedere la pena direttamente nella prossima udienza.

Dissesto di Castiglion Fiorentino, assolti Brandi e gli altri imputati



Sono stati tutti assolti gli imputati per il dissesto del Comune di Castiglion Fiorentino. Il giorno del verdetto è arrivato. Dopo una serie di rinvii e slittamenti, oggi il ritorno in aula per una lunghissima udienza. Poi, dopo due ore di camera di consiglio, il giudice Lombardo si è pronunciato. Tutti assolti con formula piena: per la truffa (Brandi, Rossi e Bennati) assolti perché il reato non sussiste e per falso ideologico (Cesarini, Brandi e Bennati) assolti per insufficienza di prove.

Il caso ha visto imputati l’ex sindaco del comune della Valdichiana Paolo Brandi, l’ex assessore Enrico Cesarini e due ex funzionari del Comune: Fausto Rossi, e Giuseppe Bennati.

Morì cadendo dal balcone, rinviati a giudizio i due aretini

Un’udienza preliminare lunghissima conclusa con un rinvio a giudizio. Quello dei due ragazzi di Castiglion Fibocchi Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni implicati nella morte di Martina Rossi, la studentessa ligure che ha perso la vita cadendo da un balcone di un hotel di Palma de Majorca nell’agosto del 2011.

Dopo sei anni dalla tragedia si arriva al processo. “Un passo avanti è stato fatto – ha commentato il padre di Martina, Bruno Rossi – adesso il percorso sarà lungo. Sarà un lavoro complicato evidenziare cosa è accaduto. Non è stato semplice, quello di oggi è un inizio di un percorso che continuerà fin quando avremo la forza di andare avanti”.

Secondo la procura di Arezzo, la giovane cadde dal sesto piano dell’hotel Santa Ana di Palma de Majorca per sfuggire ad un tentativo di violenza sessuale. Cercò una via di fuga e trovò la morte. Il procuratore Roberto Rossi, al termine della discussione aveva chiesto il rinvio a giudizio. Stessa richiesta per la parte civile, ovvero i genitori di Martina rappresentati dagli avvocati Luca Fanfani e Stefano Savi.

Fort Knox, stangata e confische



Rinvii a giudizio, patteggiamenti, riti abbreviati, confisca dei beni e messa in prova: 66 imputati in tutto per il caso Fort Knox. E la stangata non è mancata. Soprattutto per quanto riguarda le confische: beni per ben 198 milioni. Un valore cinque volte superiore a quello dei beni sequestrati durante le indagini, calcolato in base a quello che gli inquirenti hanno presunto fosse il giro d’affari.
Gli imputati erano 66. In 4 hanno optato per la messa in prova e compariranno di fronte al giudice monocratico l’8 maggio 2018. 34 i patteggiamenti: pene che vannodai sei mesi ai 2 anni, con la condizionale. 16 i riti abbreviati e 8 gli imputati rinviati a giudizio. Per loro l’udienza si terrà l’8 maggio di fronte al collegio: i capi di imputazione sono ricettazione (inizialmente era riciclaggio) e associazione per delinquere.

L’inchiesta prese il via nel novembre del 2012. Il quadro dello sporco giro d’affari fu minuziosamente ricostruito: il metallo prezioso veniva acquisito dall’organizzazione criminale – che aveva solide radici nell’Aretino – dai compro oro del Sud, fuso e riproposto in verghe e lingotti per essere rivenduto in Svizzera.

DICEMBRE

Commissione d'inchiesta sulle banche: le audizioni su Banca Etruria e la "bufera Boschi"

Dicembre è stato un mese contrassegnato dall'attività della commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche. Numerose le audizioni relative alle vicende di Banca Etruria. Il procuratore Roberto Rossi è stato ascoltato, come i procuratori di altre città, e le sue dichiarazione hanno scatenato una polemica politica. Il pm chiamato in causa da più parti per non aver parlato espressamente della posizione di Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena ed ex vicepresidente dell'istituto di credito.

Poi è stata la volta di Vegas (Consob), di Visco (Banca d'Italia) il quale ha parlato di incontri tra Boschi e il vice direttore Panetta, e quindi di Ghizzoni. Una bufera politica che ha visto Maria Elena Boschi nell'occhio del ciclone. Le richieste di dimissioni sono fioccate, mentre in sua difesa si è schierato Renzi, parlando di una vicenda "senza conseguenze penali per lei".



Caso Guerrina, Gratien condannato a 25 anni in appello

Condannato in appello a 25 anni. Due anni in meno rispetto a quanto stabilito dalla Corte d’Assise d’Arezzo. Una piccola riduzione di pena per Padre Graziano, ma la sostanza non cambia: anche secondo la corte fiorentina il religioso è colpevole dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Guerrina Piscaglia. La sentenza è stata pronunciata lo scorso 14 dicembre, poco dopo le 17,40 dal giudice Alessandro Nencini (lo stesso che condannò Amanda Knox).

La sostituta pg Luciana Piras aveva chiesto di confermare la condanna a 27 anni di reclusione, emessa il 24 ottobre 2016 dalla Corte di Assise di Arezzo. La difesa puntava invece all’assoluzione piena o alla riapertura dell’istruttoria per ascoltare di nuovo dei testimoni e un consulente. Ma la corte ha sposato l’ipotesi dell’accusa.





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