Uccise il padre a fucilate: chiesta la revoca dei domiciliari
Cinque giorni per decidere se revocare gli arresti domiciliari a Giacomo Ciriello, il giovane che un anno fa uccise il padre Raffaele con alcuni colpi di fucile. È questo il tempo che il gip Giampiero Borraccia avrà a disposizione prima di...
Cinque giorni per decidere se revocare gli arresti domiciliari a Giacomo Ciriello, il giovane che un anno fa uccise il padre Raffaele con alcuni colpi di fucile. È questo il tempo che il gip Giampiero Borraccia avrà a disposizione prima di prinunciarSi in merito alla richiesta inoltrata ieri in aula dal difensore del giovane, l'avvocato Stefano Del Corto.
Si è conclusa così l'udienza celebrata ieri presso il tribunale di Arezzo. A parlare delle condizioni di salute del giovane al momento del delitto e di quelle attuali sono stati due medici incaricati dal tribunale stesso di eseguire una perizia medico legale e psichiatrica. Si tratta del medico legale Massimo Forgeschi e dello psichiatra Massimo Marchi. Come anticipato hanno affermato che il giovane era totalmente incapace di intendere e di volere aal momento del delitto ma che adesso potrebbe sostenere un processo.
Lungo e articolato il successivo intervento del pubblico ministero che ha chiesto chiarimenti e approfondimenti.
Poi la richiesta del difensore: quella di revocare gli arresti domiciliari e di "applicare in via provvisoria la libertà vigilata presso una struttura di secondo grado - che dovrà individuare la Asl - dove Giacomo sarà obbligato a sottoporsi ad un percorso di recupero (che potrebbe prevedere anche l'inizio di un lavoro o lo svolgimento di attività all'esterno della struttura) e a terapie adeguate".
Un nuovo punto di partenza per Giacomo, qualora la richiesta venisse accolta.
Il giovane oggi non era in aula: "Troppo stressante seguire direttamente le udienze in questo momento" ha spiegato il legale.
La sentenza (è stsstato chiesto il rito abbreviato), arriverà molto probabilmente il prossimo 21 marzo.