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Cronaca

La truffa corre online ai tempi del Covid: dai bitcoin farlocchi ai Rolex acquistati e mai ricevuti. I casi aretini

Nei primi sei mesi del 2020 le denunce alla Polizia Postale avrebbero di gran lunga superato il dato complessivo del 2019

Accattivanti proposte di investimenti in prodotti finanziari farlocchi o in bit coin. Assicurazioni su auto e non solo, a prezzi stracciati. False comunicazioni da altrettanto falsi istituti di credito. E poi il capitolo acquisti online. Il periodo di lockdown ha visto un aumento esponenziale delle truffe informatiche. Tanto che a livello nazionale si parla di un'impennata del 400 per cento dei raggiri avvenuti su internet.

E nell'Aretino? Le cifre non sono da meno: nei primi sei mesi del 2020 le denunce alla Polizia Postale avrebbero di gran lunga superato il dato complessivo del 2019. Con una sola, magrissima, consolazione. Da circa un mese, ovvero da quando è iniziata la ripartenza, le segnalazioni di mail fraudolente sono fermate. Ma purtroppo stanno andando avanti i raggiri sugli acquisti online.

Il lockdown e le mail pericolose

Febbraio, marzo e aprile sono stati tre mesi davvero ostici, nei quali in molti hanno rischiato di cadere in qualche trappola informatica. Le più frequenti sulle quale gli aretini si sono imbattuti sono le proposte investimenti in azioni, Borsa o Forex promettendo lauti guadagni. Dietro all'indirizzo email però si celavano finti broker non accreditati. Di pari passo, in provincia sono stati segnalati i tentativi di  truffa via email (il cosiddetto phishing): con una email fasulla i malintenzionati invitano ad eseguire operazioni che portano a cedere credenziali e password dei servizi online, inclusi quelli home banking, o al furto d'identità.

La truffa dei buoni spesa

Acquisti online: quando lo sconto eccessivo nasconde la truffa

E poi c'è il capitolo acquisti. Perché durante i mesi in cui l'emergenza sanitaria ha chiuso gli aretini in casa, in molti avendo più tempo a disposizione si sono riversati sui siti di acquisti. Ma spesso le occasioni hanno riservato brutte sorprese. Sono stati numerosi i casi di aretini che si sono rivolti alla Polizia Postale raccontando di aver acquistato un Rolex senza però averlo ricevuto. Hanno speso dai 2mila ai 3 mila euro, convinti di aver risparmiato alcune centinaia di euro. Invece l'agognato orologio da sfoggiare in tutta la sua bellezza non è mai giunto a destinazione. 
Altra truffa ricorrente è stata quella della stufa a pellet. Anche in questo caso numerosi aretini sono caduti nel tranello della convenienza dell'acquisto: prezzi stracciati che andavano dai 280 ai 320 euro. La stufa però non è mai arrivata a destinazione e a quel punto, dopo la delusione, è scattata la denuncia.

Casi che non si sono fermati a metà maggio, come invece è accaduto per le altre truffe. E per i quali l'invito all'attenzione e a diffidare di sconti esagerati, resta sempre valido. 
 

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