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Cronaca Bibbiena

Truffe online, voleva comprare un cagnolino ma non è mai riuscita ad abbracciarlo

Nuovo raggiro denunciato dai carabinieri di Bibbiena. La donna aveva pagato 880 euro

Ancora due casi di truffe online hanno portato i Carabinieri della compagnia di Bibbiena a denunciare due persone. 
Nel primo caso, una donna casentinese aveva creduto di poter stringere tra le proprie braccia un cucciolo di barboncino e per questo aveva deciso di  acquistarlo affidarsi ad un noto sito di compravendita online. Trovato l’annuncio, la donna si è rivolta alla venditrice la quale l'ha convinta a versarle l’importo per il cucciolo in anticipo, una somma di 880 euro. Quindi l’amara sorpresa: il cucciolo infatti non è mai arrivato. A conclusione indagini, i Carabinieri della Stazione di Bibbiena hanno denunciato una 48enne di origine napoletana che già in passato si era resa protagonista di simili episodi, con la medesima tecnica.

"Quando si tratta di cuccioli, animali - spiegano i militari dell'Arma - si consiglia sempre di riporre la massima attenzione. Anche quando gli animali vengono consegnati, spesso sono vittime di maltrattamenti e di una conduzione dello svezzamento non ottimale, nonché sottoposti a lunghissimi viaggi specie dai paesi dell’Est".

Nel secondo caso, sempre i Carabinieri della Stazione di Bibbiena, si sono occupati ancora una volta di una truffa,  ma questa volta la vittima è stato il venditore. Una donna della zona aveva infatti messo in vendita un sanificatore per ambienti su un noto sito. Dopo poco è stata contattata da due uomini, falsi acquirenti, che si dimostravano interessati all’annuncio e proponevano un pagamento “veloce al Bancomat”.

"Come più volte ricordato si tratta di una truffa - spiegano i carabinieri. I truffatori hanno condotto la vittima fino ad uno sportello Bancomat di Poste Italiane, L'hanno convinta ad accedere all'area ricariche e dopo aver fornito il proprio numero di carta, "l'hanno indotta a pensare che da quella carta avrebbe prelevato la somma per il pagamento del bene. Di fatto, la donna effettuava due ricariche, per la somma di poco meno di 1500 euro proprio sulle carte dei truffatori. Tale modalità di pagamento non esiste: i truffatori forniscono il numero di carta ricaricabile non per pagare ma di fatto per essere pagati".

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