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Cronaca

Falso messaggio della banca, trenta aretini raggirati: prelievi fino a 12 mila euro

In molti casi, inoltre, c'era anche un numero telefonico da contattare: dall'altro capo del telefono rispondeva un finto operatore bancario che spiegava di dover verificare le eventuali anomalie e di aver bisogno delle credenziali del cliente per sbloccare la carta di credito

Una settimana di messaggi a raffica nei telefoni dei clienti di Mps. Ma la banca senese non c'entrava nulla: il mittente reale degli sms era una banda di truffatori che nell'arco di una settimana sono riusciti a raggirare circa trenta aretini. 

Tutti avevano ricevuto un messaggio da quella che pareva essere la propria banca, che recitava: "Abbiamo rilevato delle anomalie sospette, per tale motivo abbiamo bloccato il suo conto Per lo sblocco cliccare sul seguente link...Grazie", oppure "La informiamo che per motivi di sicurezza le sue credenziali sono state bloccate. Per sbloccarle segua la procedura tramite link...", o anche "Abbiamo rilevato delle transazioni anomale pertanto abbiamo sospeso il suo conto per verifiche. Acceda e confermi le sue credenziali..."

I link quasi sempre contenevano le lettere Mps e hanno indotto molti aretini nell'errore di cliccare. In molti casi, inoltre, c'era anche un numero telefonico da contattare: dall'altro capo del telefono rispondeva un finto operatore bancario che spiegava di dover verificare le eventuali anomalie e di aver bisogno delle credenziali del cliente per sbloccare la carta di credito. A quel punto veniva chiesto anche il numero della carta. E quando i truffatori sono entrati in possesso dei dat, il gioco era fatto. 

Tramite le carte degli ignari aretini sono stati fatti prelievi o pagamenti di varia entità: dai 3mila ai 12mila euro. 

In poco tempo le vittime si sono accorte del raggiro e hanno denunciato il fatto: ma il danno era fatto. 

I reati di questo genere nel 2020 sono stati numerosi: nel contesto delle attività di contrasto al cyber crime, infatti, la sezione Polizia Postale di Arezzo ha denunciato all’Autorità Giudiziaria oltre 200 persone con un incremento di quasi il 90% rispetto all’anno precedente. In particolare il phishing finanziario "ha visto un notevole incremento, essendo aumentata la misura delle carte di credito compromesse e dei dati commercializzati volti a carpire dati personali e codici bancari attraverso semplici truffe telefoniche commesse mediante utenze apparentemente riconducibili a banche o istituti finanziari".

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