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Cronaca

Spia mail aziendale e modifica Iban del fornitore: truffa da 30mila euro ai danni di un imprenditore aretino

E' successo nei giorni scorsi, un pirata informatico ha avuto accesso all'attività di posta elettronica di una società con sede nel centro cittadino e ha messo a segno un maxi raggiro. Indaga la Polizia postale

Maxi raggiro informatico ai danni di una società aretina. Il responsabile dell'azienda ha effettuato il versamento di 30mila euro a sconosciuti, pensando di pagare un fornitore, ed è caduto vittima di una frode.

Cosa è successo

L'episodio risale ai giorni scorsi quando il titolare, la sede della cui attività si trova in centro ad Arezzo, è stato truffato. Come? Attraverso un virus, installatosi nel computer aziendale verosimilmente a partire da un banner pubblicitario, cliccato durante l'attività quotidiana. In questo modo il pirata informatico ha potuto osservare le operazioni dell'impresa, spiando, in particolare, gli scambi mail. In questo modo è stato possibile, per il responsabile del raggiro, accedere alle conversazioni di posta elettronica tra la società vittima e uno dei suoi fornitori, a cui l'imprenditore avrebbe dovuto versare la somma di circa 30mila euro. E così il cracker è entrato in azione, ha contraffatto l'ultima e-mail del fornitore, simulandone lo stile e sostituendo l'iban della ditta fornitrice con uno a sé collegato. Solo successivamente l'imprenditore aretino si è accorto di aver bonificato la consistente somma a un codice Iban di riferimento errato e ha deciso di rivolgersi alla Polizia postale di Arezzo.

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