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Cronaca

Trasporto pubblico, Dindalini indagato. Il presidente di Tiemme sotto accusa

Insieme a lui nel mirino della magistratura sarebbero finiti anche altri otto, tutti presidenti di società di trasporto pubblico locale. L'accusa è di interruzione di pubblico servizio

L'accusa è di interruzione di pubblico servizio. È quanto sarebbe contenuto all'interno dell'avviso di garanzia indirizzato a Massimiliano Dindalini, presidente della società di trasporto pubblico su gomma Tiemme. La procura della Repubblica di Firenze, attraverso il pubblico ministero Antonino Nastasi e il procuratore aggiunto Luca Turco, avrebbe inviato a lui e altri otto - presidenti delle società di trasporto pubblico toscane - documenti che li chiamano in causa direttamente.

È questo l'ultimo atto della complessa vicenda riguardante la gara per la gestione del trasporto pubblico locale (tpl) che vede aggiudicataria la società Autolinee Toscane. Innumerevoli i ricorsi presentati e le battaglie, politiche e non, condotte negli anni. Nei mesi passati il Consiglio di Stato ha confermato la validità dell'aggiudicazione e dato il via al processo che avrebbe portato al cambio di gestione.

In questo contesto si inserisce l'esposto presentato dal governatore Enrico Rossi che, recentemente, si era rivolto alla magistratura dopo essere stato lui stesso oggetto di un'operazione simile finita con una sentenza del Tar in favore della Regione Toscana. L'accusa, come detto, è quella di interruzione di pubblico servizio, ipotizzando che Tiemme abbia così ostacolato il passaggio del parco mezzi e del personale ai vincitori della gara.

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