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Cronaca

Tragedia Castelfranco. Istigazione al suicidio e diffamazione aggravata: aperta indagine contro gli 'sciacalli' dei social

Istigazione al suicidio, molestie e diffamazione aggravata. Sono soltanto alcuni dei reati che potrebbero ravvisarsi nei confronti dei commentatori e delle persone che hanno attaccato sui social Ilaria Naldini e Adriano Rossi, i genitori della...


Istigazione al suicidio, molestie e diffamazione aggravata.
Sono soltanto alcuni dei reati che potrebbero ravvisarsi nei confronti dei commentatori e delle persone che hanno attaccato sui social Ilaria Naldini e Adriano Rossi, i genitori della piccola Tamara, deceduta dopo essere stata lasciata nell'abitacolo dell'auto della donna per oltre cinque ore.
La coppia subito dopo i fatti è stata oggetto di un vero e proprio linciaggio social tanto che hanno scelto di chiudere i propri profili Facebook per sfuggire, almeno in quel contesto virtuale, ad un attacco senza pari.


C'è chi ha augurato l'ergastolo ad Ilaria, chi invece le ha detto di non essere una mamma ma un'assassina e addirittura chi l'ha invitata a togliersi la vita.
Parole ferocissime che hanno raggiunto anche altre omonime della donna le quali sono state insultate a piede libero da sconosciuti convinti di parlare con la madre della piccola Tamara.


Così dalla gogna mediatica a cui è stata sottoposta la famiglia è scaturita un'altra inchiesta. E' stato il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, a decidere di avviare un’indagine parallela contro gli sciacalli del web. I reati ipotizzati, come emerso, sono: minacce, istigazione al suicidio, diffamazione aggravata.
Contestualmente i magistrati dovranno nominare anche un collegio di psichiatri e psicologi ai quali sarà affidato il compito di stabilire se in quel black-out è configurabile una colpa, in caso contrario non sarà punibile.




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