Tragedia all'Archivio di Stato, stamani la super perizia per chiarire i tanti dubbi sulla morte di Bruni e Bagni

E' il giorno della super perizia. Quello nel quale i tre esperti incaricati dalla Procura di Arezzo varcheranno le porte dell'Archivio di Stato di Arezzo per svolgere gli accertamenti sull'impianto anti incendio dal quale lo scorso 20 settembre si verificò una fuoriuscita di gas killer che tolse la vita a due dipendenti: Filippo Bagni e Piero Bruni. Saranno infatti gli ingegneri Luca Marmo, Antonio Turco e Luca Fiorentino a svolgere le delicate verifiche con le quali la Procura intende fare chiarezza sul tragico episodio. Cosa accadde di preciso quella drammatica mattina? Perchè scattò l'allarme? Perché il ripostiglio dove si trovava la centralina si saturò di gas? E perché i due diendenti scesero quei gradini che li portarono alla morte? Tutti interrogativi ai quali la Pm Laura Taddei confida di poter dare una risposta attraverso la perizia che dovrebbe anche delinare le responsabilità degli indagati oltre che offrire un quadro più chiaro sul malfunzionamento dell'impianto.

Sono infatti 14 le persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia. Si tratta del geometra aretino Andrea Gori, dell'architetto viterbese Renato Concordia, il senior manager della Igeam Andrea Pierdominici, Marimo Frasca di Roma e Simone Morelli dipendente della Remas, il direttore dell'Archivio di Stato Claudio Saviotti, Maurizio Morelli, amministratore della Remas per la manutenzione, il geometra Gianfranco Conti e due tecnici romani, Monica Scirpa e Alessio Vannaroni che lavorano per conto dell’Igeam, la società opera su incarico del ministero dei beni culturali. Nel mese di dicembre altri quattro nomi sono stati aggiunti: Pietro Santantonio di Roma, Donatella Fracassi di Sacrofano, Silvio Zuccherello di Catania e Giovanni Battista Reccia di Coriano, un grosso comune in provincia di Rimini.