Lockdown morbido e zona arancione in Toscana? Decisione attesa a ore. Gli scenari
Le ipotesi dei maggiori quotidiani italiani, c'è addirittura chi sostiene ci possa essere un passaggio direttamente in zona rossa. C'è stato un ritardo nell'invio del monitoraggio degli indicatori dell'Istituto Superiore di Sanità
La Toscana, assieme ad altre 5 regioni, ovvero Veneto, Campania, Liguria, Emilia-Romagna e Umbria, rischia di diventare zona arancione e di trovarsi nel cosiddetto lockdown "morbido" con un'ordinanza del ministero della Salute. Il verdetto sul prossimo colore che indica la nuova stretta sulle attività consentite anche nel territorio aretino dovrebbe arrivare in giornata. Bisogna attendere i risultati del monitoraggio dei 21 indicatori e degli Scenari dell'Istituto Superiore di Sanità il cui invio era atteso nel fine settimana ed è stato rimandato, proprio alla giornata di oggi. "Quattro tra queste sei potrebbero 'cambiare zona' già tra oggi e domani con la firma di Roberto Speranza e l'avallo politico di Giuseppe Conte", spiega Today. Tra queste quattro regioni ci sarebbe anche la Toscana.
Da zona gialla a zona arancione: cosa cambia
Lockdown morbido: le sei regioni verso la zona arancione
"E così il 'Report 25' che era atteso per stasera allo scopo di consentire di prendere una decisione già in serata o al più tardi stamattina, lunedì 9 novembre, finisce per tardare. Portandosi dietro anche un inedito toto-regioni, visto che mentre l'Alto Adige ieri ha deciso di dichiarare la zona rossa sul suo territorio, c'è confusione sulla possibilità di dichiarare la zona arancione in tutti i territori che sono attualmente a rischio. E visto che si tratta di una decisione politica, alla fine è molto probabile che conteranno anche altri fattori oltre ai numeri", argomenta Today. Che prosegue: "La Cabina di Regia per il monitoraggio della pandemia nelle regioni era stata fissata per sabato e poi spostata a domenica: il motivo del rinvio risiede nel fatto che gli assessorati regionali alla salute di solito comunicano i numeri nei primi tre giorni della settimana e per questo la riunione tecnica si svolge il venerdì. La settimana scorsa però erano appena state dichiarate le zone rosse, arancioni e gialle in seguito al Dpcm 3 novembre ed effettuare il monitoraggio nello stesso periodo avrebbe significato dover cambiare dopo pochi giorni tutto lo schema. Per questo si è deciso di slittare. Ma nel frattempo alcuni hanno inviato indicatori incompleti oppure anomali. E ieri, a due ore dall'inizio della riunione, ben nove regioni non avevano trasmesso i propri bollettini o li avevano inviati incompleti, nonostante le inchieste aperte dalla magistratura proprio sull'invio dei dati. Ufficialmente nella fase di validazione dei dati da parte delle stesse regioni, per la quale è prevista una tempistica massima di 24 ore, alcune hanno chiesto più tempo. Il governo, che vuole evitare problemi, sembra aver concesso la richiesta di proroga per dare modo ai territori di far arrivare tutti i dati necessari, per poi decidere le nuove misure".
Report 25: quali Regioni rischiano la zona arancione
Le regioni che presentano dati allarmanti, secondo Today, sono Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Campania. Di questa lista, soltanto alcune potrebbero essere oggetto di un'ordinanza del ministero della Salute con lo spostamento in zona arancione e il lockdown morbido. Per quanto riguarda la Toscana, si era parlato da subito di un possibile slittamento in zona arancio, ma c'è anche chi - come Il Mattino e Open - sostiene che possano addirittura scattare da subito le restrizioni più severe, quelle della zona rossa. Il Fatto Quotidiano oggi scrive che la versione definitiva del report 25, quello che contiene i dati del monitoraggio della settimana 25 ottobre - primo novembre di tutte le Regioni, non è ultimato. La Cabina di regia sta finendo di elaborarlo: oggi alle 15 a Roma si riunirà il Comitato-tecnico-scientifico per la discussione e la ratifica finale. Alcune decisioni, secondo il Fatto, tuttavia, sono praticamente prese: Liguria, Toscana, Umbria e Campania passeranno da zona gialla ad arancione (semi-lockdown). Veneto e Lazio sono al limite. Secondo La Stampa invece a rischio arancione ci sono Liguria, Umbria, Campania e Veneto. Lo scenario disegnato da Repubblica invece è più articolato e prevede fino a sei regioni in zona arancione. Tra le candidate alla zona arancione ci sono:
- La Campania, che tuttavia ha una serie di problemi con i numeri che sembrano "quasi da zona verde" e per la quale la Cabina di Regia potrebbe decidere un inasprimento delle misure;
- l’Emilia-Romagna, che ha un indice di contagio Rt al di sopra dell'1,5 e si trova in scenario 4;
- la Liguria, che ha dati in peggioramento soprattutto sul fronte dell’occupazione degli ospedali (ma Toti non è d'accordo)
- l'Umbria;
- la Toscana;
- il Veneto che ha un Rt da scenario 3 ma il suo rischio passerebbe a moderato e non più ad alto con riserva perché il problema di comunicazione di un dato (sulla quantità dei casi riconosciuti ad inizio sintomi) che lo aveva messo in quella categoria è stato risolto.
Secondo il quotidiano sono dunque sei le Regioni in bilico, anche se alla fine probabilmente quelle che faranno il salto di livello saranno quattro o cinque. Il Corriere della Sera invece scrive che a rischio restrizioni ci sono Campania, Liguria, Abruzzo (ed è l'unica volta che questa regione viene citata) oltre che l'Umbria. La Campania, sempre secondo il quotidiano, potrebbe anche fare un doppio salto e diventare zona rossa. Anche per l'agenzia di stampa Ansa, secondo il trend dei dati emersi in questi giorni, Campania, Toscana e Veneto - finora zone gialle - potrebbero retrocedere verso la valutazione di rischio arancione o persino rossa nel prossimo report. In Toscana a preoccupare sono soprattutto gli ospiti delle Rsa, dove quasi un anziano su dieci risulta positivo. Su circa 12.500 pazienti delle oltre 300 strutture 1.103 risultano contagiati, con vari livelli di sintomaticità e di gravità, mentre tra gli operatori si registrano circa 100 casi, per questo la Regione sta predisponendo un apposito piano per separare i contagiati dai negativi.
Da giallo ad arancione, cosa cambia
- Le verifiche - "Il ministro della Salute con frequenza almeno settimanale verifica il permanere della situazione e provvede con ordinanza per un periodo minimo di 15 giorni" d’intesa con il presidente della Regione e dunque condividendo la decisione.
- L'autocertificazione - "È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori (regionale e comununale ndr) salvo che per gli spostamenti motivati". Si potrà entrare e uscire solo per comprovate esigenze e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. Sono però consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza. È sempre "consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".
- Gli spostamenti - "È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione", a meno che non ci siano le comprovate esigenze e anche in questo caso è necessaria l’autocertificazione per dimostrare i motivi.
- Bar e ristoranti - Sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.