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Cronaca

Toscana in zona gialla per pochi giorni, ristoranti si organizzano per le aperture a pranzo

Già partiti, prima dell'arrivo del decreto, gli annunci dei ristoranti aretini per prenotare i pranzi che potranno essere consumati nel locale nei giorni di zona gialla

Oggi arriverà l'ufficialità, in Toscana torneranno in vigore le misure da zona gialla a partire da domenica 20. Pochi giorni di maggiore libertà di movimento e apertura di bar e ristoranti fino alle 18. L'organizzazione per la riapertura parziale dei locali della ristorazione è già partita. Le indiscrezioni delle ore precedenti hanno già messo in moto post per avvisare i clienti: domenica a pranzo siamo aperti, potete prenotare telefonandoci. Questo è il messaggio tipico che sta uscendo da ieri pomeriggio sulle pagine social di ristoranti aretini che finora, come i colleghi dei bar sono rimasti chiusi, confinando il proprio lavoro al solo asporto e consegne a domicilio. Oggi si esprimerà il Comitato Tecnico Scientifico e di conseguenza il ministro Speranza firmerà il decreto. Il tutto si basa su 21 parametri uno dei quali è l'indice Rt che per la Toscana si è ridotto a 0,68.

Cosa cambia?

È consentito spostarsi dalle 5 alle 22 senza necessità di giustificane il motivo. Dalle 22 alle 5 sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli dovuti a comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Nelle abitazioni private è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. È possibile spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni o per andarli a riprendere all'inizio o al termine della giornata di lavoro ma è fortemente sconsigliato, perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone. Pertanto, questo spostamento è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore. Sono consentiti gli spostamenti per fare visita alle persone detenute in carcere tra le ore 5 e le ore 22. Si può andare a fare la spesa in un Comune diverso da quello in cui si abita. Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi.

Dalle 5 alle 22 è consentito fare una passeggiata, uscire con il proprio animale da compagnia e fare attività motoria.

Attività commerciali

I ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti con possibilità di consumo all'interno dalle 5 alle 18. Dalle 5 alle 22 è consentita anche la vendita da asporto. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

Negli orari in cui è sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali, l’ingresso e la permanenza dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali.

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni.

E dopo quattro giorni si torna rossi

Durerà poco questa apertura di negozi, bar e ristoranti, perché è in arrivo il decreto che introdurrà un nuovo lockdown con le regole della zona rossa a partire dal 24 dicembre compreso. Le restrizioni non sono ancora tutte stabilite, ma l'ipotesi più accreditata parla di 8 giorni di chiusura fino al 3 gennaio, con il Governo che potrebbe però consentire tre giorni di respiro il 28, 29 e 30 dicembre con l'Italia in zona gialla.

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