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Cronaca

Toscana in zona arancione, ma i sindaci del Valdarno sono convocati da Giani

LaToscana potrà allentare le misure restrittive e tornare in zona arancione dal 12 aprile

La tanto agognata zona arancione in Toscana arriva prima del previsto. Non sarà necessario attendere il 20 aprile.  Nonostante le terapie intensive siano ancora sotto pressione, i dati dei contagi hanno mostrato un calo e oggi il ministro Speranza ha dato la conferma ufficiale: la Toscana potrà allentare le misure restrittive e tornare in zona arancione dal 12 aprile.  Ma non sarà così per tutte le province. Ci sono ancora zone in cui le criticità restano elevate. Sarebbe per questo che alle 22,30 il presidente della Regione Eugenio Giani ha convocato i sindaci del Valdarno. Si configurerebbe dunque la possibilità che alcune province, o alcune zone, siano destinate a restare in "rosso". 

"Anche se torneremo in arancione - ha dichiarato oggi Giani - terrò in zona rossa quelle 5-6 aree socio-sanitarie che superano i 250 contagi". Ovvero, "il Valdarno inferiore, l'Empolese, la provincia di Prato e altre zone rispetto alle quali stanno arrivando i dati in queste ore".

La provincia di Arezzo ha un indice inferiore a 250 contagi per abitanti e dovrebbe rientrare in zona arancione. Fatta eccezione per alcuni comuni del Valdarno.

"Fino ad oggi però le decisioni del governatore sono state prese a livello di provincia - ha commentato Silvia Chiassai, presidente della Provincia e sindaco di Montevarchi, comune con dati da zona arancione - mi auguro che anche questa volta sia così, che non vengano prese decisioni legate solo ai distretti", 

La decisione arriverà dunque nelle prossime ore  e non sono escluse novità anche nell'Aretino. 

Cosa si potrà fare in zona arancione

Spostamenti

Si potrà continuare a uscire liberamente nel proprio comune dalle 5 alle 22. Dopo servirà l'autocertificazione per motivi di lavoro, salute o necessità. È consentita una sola visita al giorno a casa di parenti o amici, nello stesso comune, in massimo 2 persone più figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi. Dai comuni fino a 5mila abitanti spostamenti consentiti anche entro i 30 km dai confini con divieto di andare nei capoluoghi di provincia. Ci si potrà spostare in comuni limitrofi per: comprare prodotti necessari alle proprie esigenze o per maggiore convenienza economica, accudire gli animali allevati, curare i terreni e l'attività diretta alla produzione per autoconsumo. Resta vietato lo spostamento tra regioni se non per comprovate esigenze lavorative o di salute. 

Attività aperte, ristoranti e bar

Tutti i negozi, compresi parrucchieri e centri estetici, possono restare aperti. I centri commerciali invece saranno chiusi nei weekend ad eccezione di farmacie, presidi sanitari, alimentari, tabacchi, edicole e parafarmacie presenti al loro interno. Vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie). Dalle 5 alle 18 è consentita la vendita da asporto senza restrizioni mentre dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario. Restano chiusi musei, mostre, palestre, cinema, piscine, sale scommesse e bingo. 

Scuole e trasporti

Didattica in presenza al 100% alle elementari e medie. Alle superiori didattica in presenza alternata per minimo il 50% e fino al 75% degli studenti. Per quanto riguarda le università invece la decisione spetterà ai singoli atenei. Sui mezzi del trasporto pubblico locale capienza ridotta al 50%, ad eccezione degli scuolabus. 


 

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