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Cronaca

Oltre 3mila chili di gamberi argentini ritirati dal mercato: operazione della Guardia Costiera ad Arezzo

Da Livorno le indagini hanno portato nell'entroterra toscano: nei giorni scorsi la scoperta di prodotti con etichetta non conformi e il successivo ritiro dal mercato

Tremila cinquecento chili di gamberi argentini ritirati dal mercato in seguito ad una operazione di repressione delle violazioni in materia di commercializzazione di prodotti ittici, eseguita, la scorsa settimana, dalla Guardia Costiera di Livorno ad Arezzo.
L’attività di controllo, eseguita dagli ispettori pesca della Guardia costiera di Livorno e i funzionari della Asl Toscana sud est ha riguardato il punto vendita di una catena di distribuzione di alimenti all’ingrosso della provincia. 

"Scopo principale dei controlli - spiega in una nota la Guardia Costiera - era la verifica della corretta applicazione della normativa nazionale e comunitaria vigente in materia di commercializzazione dei prodotti della pesca, sia catturati dalle marinerie nazionali, sia provenienti da altri mercati, soprattutto quello d’importazione. In particolare la verifica della corretta etichettatura e tracciabilità dei prodotti ittici preconfezionati, attraverso l’analisi dettagliata della documentazione commerciale e la etichettatura al fine di scoprire frodi in commercio e procedure di vendita ingannevoli a danno del consumatore finale".

In tale contesto anche un operatore del commercio di Arezzo  che esponeva per la vendita all’ingrosso una partita di 120 Kg di gamberi argentini congelati, in confezioni da 2 Kg, destinati, successivamente, per la vendita al dettaglio  è stato sottoposto ad ispezione. Durante gli accertamenti è emerso che la denominazione commerciale riportata in etichetta non era conforme.

"La vendita al dettaglio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura - spiega la Guardia Costiera - è, infatti, subordinata al rispetto di alcune condizioni riguardanti le informazioni minime obbligatorie proprio per assicurare ai consumatori il più alto livello di trasparenza. Il prodotto esposto per la vendita al consumatore deve, infatti, obbligatoriamente avere una etichetta indicante la corretta denominazione commerciale della specie, prevista dalla legislazione nazionale, il metodo di produzione (pescato in mare, in acque dolci, allevato), la zona di cattura e anche l’attrezzo con cui è stato catturato"

La piattaforma centrale di distribuzione della provincia di Perugia ha immediatamente sospeso la distribuzione nell’intero lotto in questione, circa tre tonnellate e mezzo, evitando, in tal  modo, che lo stesso circolasse illecitamente nel circuito nazionale.

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