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Cronaca Montemignaio

Resti umani trovati nel bosco: la pista della persona scomparsa

Il ritrovamento risale a cinque anni fa, ma in questi giorni sta prendendo corpo un'ipotesi. La Procura di Arezzo ha da tempo aperto un fascicolo conoscitivo

Torna d'attualità il caso dei resti umani scoperti nel comune di Montemignaio. La Procura di Arezzo ha da tempo aperto un fascicolo conoscitivo, ma in questi giorni si torna a parlare del caso del teschio ritrovato nei boschi del Pratomagno perché gli inquirenti stanno seguendo una pista sull'origine di quel reperto.

Il caso del 2016

Il ritrovamento risale a cinque anni fa: era il giugno 2016. Una signora che si aggirava in una zona isolata, alla ricerca di funghi, nel bosco, si era imbattuta in qualcosa di inconsueto: un teschio, apparentemente umano. Il cranio era a terra, sul versante casentinese del monte Secchieta, in Pratomagno, nel territorio comunale di Montemignaio. Era privo di mandibola. Immediatamente erano stati allertati i carabinieri della compagnia di Bibbiena che avevano avviato le indagini. Successivamente i resti erano stati affidati alla procura, il pm della procura aretina Laura Taddei aveva aperto un fascicolo conoscitivo.

Gli ultimi sviluppi

Un teschio in un bosco può destare impressione, ma il ritrovamento può essere non particolarmente insolito, specialmente se il decesso è risalente al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia recentemente - come riportato dal Corriere di Arezzo - sono arrivati risultati dalle analisi sul Dna effettuate nei laboratori romani del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) che porterebbero a una svolta nelle indagini. Gli inquirenti si stanno orientando per cercare di capire se è possibile attribuire quel teschio a una persona scomparsa. Un uomo, in particolare. E non si esclude la pista che conduce all'estero.

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