Vaccino anti Covid, la Asl: "Ad Arezzo pronti per la terza dose". Chi, come e quando potrà farla
In tutto saranno dieci le categorie di pazienti che la riceveranno prioritariamente, a partire da trapiantati e malati oncologici
Le operazioni per la somministrazione della terza dose di vaccino anti Covid, in provincia di Arezzo, potrebbero partire già dalla prossima settimana. "Stiamo lavorando in questo senso - spiega la dottoressa Anna Beltrano, responsabile della campagna vaccinale - in questi giorni abbiamo già organizzato delle riunioni organizzative, la cabina di regia è pronta a mettersi in moto. Se non vi saranno imprevisti particolari già dalla prossima settimana saremo in grado di iniziare con i richiami. Ad essere contattati per primi saranno i pazienti estremamente fragili".
E dunque il territorio, in perfetta linea con quanto stabilito dal ministero della Salute nella circolare sulla somministrazione di dosi addizionali e “booster”, è pronto a mettersi all'opera per il terzo step della campagna vaccinale. In tutto saranno dieci le categorie di pazienti che la riceveranno prioritariamente, a partire da trapiantati e malati oncologici.
Dose addizionale e dose booster
Nella circolare del ministero vengono indicate due categorie per le terze dosi indicate come: addizionale e booster. La dose addizionale è quella che verrà prevista per i soggetti che necessiteranno di una dose aggiuntiva a completamento del ciclo vaccinale primario di 2 dosi, per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Si somministrerà almeno dopo 28 giorni dalla seconda, e il prima possibile se tale lasso di tempo è già trascorso.
È prevista la somministrazione di una dose addizionale dopo almeno 28 giorni dall'ultima dose ai seguenti utenti:
- trapiantati di organo solido in terapia immunosoppressiva;
- trapianto di cellule staminali ematopoietiche;
- attesa di trapianto d'organo;
- terapie a base di cellule T;
- patologia oncologica;
- immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
- immunodeficienze secondarie (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità' del sistema immunitario etc.);
- dialisi e insufficienza renale cronica grave;
- pregressa splenectomia;
- Aids.
Per questi soggetti verrà utilizzato il vaccino Pfizer sopra i 12 anni, e Moderna sopra i 18 (in base alle valutazioni dell'Aifa)
La dose "booster" conta su una platea di riferimento priva di soggetti particolarmente fragili. È destinata invece a "popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale". La dose booster verrà somministrata dopo almeno 6 mesi dall'ultima inoculazione. Tuttavia questo gruppo verrà definito meglio successivamente: la circolare chiarisce esplicitamente che "al momento, in base alle indicazioni del Cts, si considera prioritaria la somministrazione della dose addizionale nei soggetti trapiantati e immunocompromessi".